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Esplosione del Prosecco: l’export italiano raggiunge 6,7 miliardi di euro in dieci mesi

L’industria vinicola italiana sta vivendo un periodo di grande crescita, con l’export di vino che ha raggiunto un valore di 6,75 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2024. Questo risultato è frutto di un incremento del 5,75% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando l’export si attestava a 6,38 miliardi di euro. Con la prospettiva di superare la soglia degli 8 miliardi di euro entro la fine dell’anno, il settore mostra segnali di ripresa dopo anni di tentativi non riusciti. Inoltre, i dati dell’Istat rivelano un aumento del 4% nei volumi di vino esportati, per un totale di 1,82 miliardi di litri. Il prezzo medio per litro è aumentato, passando da 3,64 euro a 3,7 euro, un chiaro indicativo della volontà dei consumatori di investire in prodotti di alta qualità. Solo nel mese di ottobre, il valore delle esportazioni ha toccato i 836 milioni di euro, il valore più alto registrato nel 2024.

I mercati principali: Stati Uniti in testa

L’analisi dei mercati di destinazione del vino italiano rivela risultati positivi in quasi tutte le principali nazioni acquirenti. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato per il vino italiano, con un valore di importazione che sfiora 1,6 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2024, con un incremento dell’8,8%. In termini di volumi, gli Stati Uniti hanno importato 298 milioni di litri, segnando un aumento del 4,5%. La Germania, pur rimanendo il primo mercato in termini di quantità, ha visto una flessione nei volumi, attestandosi a 980 milioni di euro (+4,2%) e 431 milioni di litri (-2%).

Ecco un riepilogo dei principali mercati di esportazione:

  1. Stati Uniti: 1,6 miliardi di euro (+8,8%), 298 milioni di litri (+4,5%)
  2. Germania: 980 milioni di euro (+4,2%), 431 milioni di litri (-2%)
  3. Regno Unito: 709 milioni di euro (+1,3%), 219 milioni di litri (+2,8%)
  4. Canada: 385 milioni di euro (+18%), 624 milioni di litri (+4,7%)
  5. Russia: 200 milioni di euro (+61%)

Un dato sorprendente è il ritorno della Russia nella top ten dei mercati, classificandosi all’ottavo posto con un incremento del 61%. Altre nazioni come Giappone e Paesi Bassi hanno visto crescite sostenute, mentre la Cina continua a faticare, scendendo a 72 milioni di euro.

Il Prosecco: regina dell’export

Il settore degli spumanti si sta affermando come uno dei pilastri fondamentali dell’export italiano. Con un valore prossimo ai 2 miliardi di euro, la spumantistica italiana rappresenta quasi il 30% del totale dell’export di vino. Tra gennaio e ottobre 2024, il valore degli spumanti ha registrato un incremento del 9,6%, quasi il doppio rispetto alla crescita media del vino nel suo complesso. Il Prosecco Dop, in particolare, ha visto vendite impressionanti, con 344 milioni di litri esportati (+16%) e un aumento del fatturato da 1,34 a 1,51 miliardi di euro.

Tuttavia, non tutte le categorie di spumanti hanno mostrato segni di crescita. L’Asti Dop ha subito una leggera flessione, passando da 139 a 134 milioni di euro, e altre Dop spumantistiche hanno visto il loro valore scendere da 82 a 72 milioni di euro.

Formati e tipologie di vino

Un altro aspetto interessante riguarda i formati di vino esportati. I vini in bottiglia, quelli sotto i 2 litri, hanno mostrato un incremento del 4,7%, arrivando a un valore di 4,4 miliardi di euro. I volumi esportati in questa categoria si attestano a 1 miliardo di litri (+4,6%). Tuttavia, i vini in bag in box, che comprendono confezioni superiori a 2 litri, hanno registrato una diminuzione, passando da 96 a 89 milioni di euro.

Per quanto riguarda i vini bianchi fermi in bottiglia a Denominazione di Origine Protetta (Dop), il bilancio è positivo: 158 milioni di litri venduti, con un incremento del 7,2% in valore, sfiorando i 600 milioni di euro. Anche i vini rossi fermi a Dop hanno mostrato un aumento, raggiungendo un valore di 1,2 miliardi di euro, con volumi che sono aumentati del 4%.

In conclusione, la crescita dell’export di vino italiano, spinta da un forte interesse per il Prosecco e una crescente domanda di qualità, rappresenta un chiaro segnale di ripresa e di resilienza per un settore che è parte integrante della cultura e dell’economia italiana.

Redazione Vinamundi

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