La recente partecipazione dell’Emilia-Romagna al Vinitaly 2025 rappresenta un momento cruciale per la regione, evidenziando un bilancio estremamente positivo nonostante il contesto internazionale caratterizzato da incertezze e da un’aggressiva offensiva commerciale legata ai dazi sul vino. In questo scenario, l’Emilia-Romagna ha scelto di non attendere passivamente, ma di rispondere con un messaggio chiaro e forte: investire sulla qualità, sulla coesione tra i vari settori e su una promozione integrata che valorizzi le eccellenze locali.
Dalla Food Valley a Verona: un padiglione da record
All’interno del Padiglione 1 della fiera veronese, 80 espositori provenienti da tutta la regione hanno dato vita a uno spazio vibrante e dinamico, dove degustazioni, business meeting e ben 17 Masterclass si sono susseguiti incentrati sui 30 vini DOP dell’Emilia-Romagna. La partecipazione ha attirato un’affluenza costante di visitatori, confermando l’interesse crescente sia del pubblico che degli operatori verso una proposta enologica che non solo è competitiva, ma è anche fortemente identitaria.
La Food Valley, con le sue tradizioni culinarie e vinicole, ha trovato un palcoscenico privilegiato a Verona, dove i visitatori hanno potuto esplorare non solo i vini, ma anche la cultura gastronomica che li accompagna. Questo connubio rappresenta una strategia vincente, in grado di attrarre sempre più appassionati e professionisti del settore, rafforzando l’immagine della regione come polo di eccellenza.
La risposta dell’Emilia-Romagna ai dazi: promozione condivisa e fondi europei
“Abbiamo chiesto più risorse all’Europa e stiamo facendo la nostra parte come sistema”, ha dichiarato Alessio Mammi, Assessore regionale all’Agricoltura. In un momento in cui i dazi sul vino potrebbero minacciare le esportazioni, la regione ha messo in campo un piano d’azione robusto, con 12 milioni di euro in fondi regionali destinati alla promozione delle DOP e IGP. Inoltre, sono previsti oltre 100 milioni di euro in bandi per investimenti agroalimentari, a dimostrazione della volontà di creare non solo un futuro migliore per il settore vinicolo, ma anche di sostenere l’intera filiera agroalimentare.
Le prossime tappe di questa strategia includeranno eventi di grande rilevanza come il Summer Fancy Food di New York e l’Expo di Osaka, in un’ottica di rafforzamento della presenza del vino emiliano-romagnolo sui mercati internazionali. Questo approccio globale e integrato rappresenta una mossa fondamentale per contrastare l’impatto dei dazi e garantire una visibilità adeguata ai prodotti locali.
Cucina d’autore e vino contemporaneo: il binomio che conquista
La presenza di figure simbolo del territorio, tra cui chef di fama mondiale come Massimo Bottura, Carlo Cracco e Giancarlo Perbellini, ha dato ulteriore lustro all’evento. Questi noti cuochi non hanno solo rappresentato la cucina stellata al Vinitaly, ma hanno anche creato un ponte tra la gastronomia e l’enologia emiliana. Il ristorante “…Al Massimo”, partito dalla Francescana Family, ha offerto un’esperienza culinaria unica, presentando piatti che reinterpretano i sapori tradizionali in chiave moderna.
“Trent’anni di Osteria Francescana si celebrano anche con questo progetto che unisce cibo, cultura e accoglienza,” ha affermato Bottura, sottolineando l’importanza della creatività e del territorio nella sua cucina. Questa sinergia tra vino e cucina non è solo un modo per attrarre i turisti, ma rappresenta anche un forte richiamo alla tradizione e all’innovazione che caratterizza l’Emilia-Romagna.
Enoturismo protagonista in Emilia-Romagna: vino e territorio in sinergia
L’enoturismo si conferma come una leva strategica per la valorizzazione della regione. L’Emilia-Romagna può vantare beni UNESCO, una Motor Valley e una Food Valley uniche, oltre a una Riviera Romagnola sempre più sostenibile e itinerari che spaziano dal Delta del Po all’Appennino. Questi elementi, uniti sotto il concept “Vieni VIA con me”, hanno creato un modello di promozione integrata che unisce design, storytelling e identità territoriale.
L’enoturismo non è solo un modo per degustare vini di alta qualità, ma è anche un’esperienza che coinvolge i visitatori in un viaggio attraverso la cultura, la storia e la bellezza paesaggistica della regione. Questo approccio multidimensionale rappresenta un’opportunità per attrarre visitatori da tutto il mondo, desiderosi di scoprire le ricchezze dell’Emilia-Romagna.
In conclusione, “Anche in un momento complicato, l’Emilia-Romagna ha dimostrato la forza del suo sistema vitivinicolo”, ha commentato Davide Frascari, presidente di Enoteca Regionale Emilia-Romagna. Le sfide che la regione si trova ad affrontare non sono da sottovalutare, ma l’entusiasmo dei produttori e l’unione sinergica tra vino, cucina e turismo hanno reso il suo spazio a Vinitaly un esempio di resilienza e innovazione. L’emozione palpabile di tutti i partecipanti e la determinazione di affrontare le avversità con creatività e collaborazione sono segni tangibili di una regione che non solo sa reagire, ma che guarda al futuro con ambizione e speranza.