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Donne al comando: un nuovo corso di educazione finanziaria per le aziende vitivinicole

Negli ultimi anni, la questione della parità di genere ha assunto un’importanza cruciale in molti settori professionali, e il mondo del vino non fa eccezione. Secondo la classifica del World Economic Forum, l’Italia si trova al 104° posto su 146 Paesi in termini di partecipazione femminile alla vita economica. Questo dato allarmante mette in evidenza la necessità di interventi mirati per colmare il divario di genere, in particolare nell’ambito dell’alfabetizzazione finanziaria. È proprio in questo contesto che si inserisce l’iniziativa di Banca d’Italia, che, in collaborazione con l’associazione Donne del Vino, ha organizzato un seminario di educazione finanziaria dedicato alle imprenditrici del settore vitivinicolo toscano.

Obiettivi del seminario

Il seminario si terrà il 30 gennaio presso la sede di Banca d’Italia e si propone di fornire strumenti concreti per affrontare le sfide economiche e finanziarie del settore. Gli argomenti principali in programma includono:

  1. Il controllo di gestione: bilancio e indici
  2. La relazione banca-cliente: l’istruttoria di credito e il monitoraggio della relazione creditizia
  3. La Centrale dei rischi

Questi temi sono fondamentali per permettere alle donne di acquisire competenze che possono rivelarsi essenziali nella gestione delle loro aziende.

L’importanza della presenza femminile

Donatella Cinelli Colombini, produttrice e rappresentante delle Donne del Vino, sottolinea l’importanza di questo corso come un’opportunità di confronto e apprendimento. “Le Donne del Vino sono professioniste con ruoli dirigenti non solo nelle cantine, ma anche in enoteche, ristoranti e in altre imprese connesse al vino, come l’architettura o la compravendita di aziende”, spiega Colombini. La presenza femminile in ruoli decisionali è fondamentale per garantire una rappresentanza equa e per stimolare innovazione e crescita nel settore vitivinicolo.

L’alfabetizzazione finanziaria in Italia

Negli ultimi dieci anni, Banca d’Italia ha dedicato un impegno significativo all’educazione finanziaria, inizialmente concentrandosi sul mondo della scuola, per poi estendersi a vari segmenti della popolazione. Dal 2017, l’ente conduce un’indagine campionaria triennale per misurare l’alfabetizzazione e le competenze finanziarie in Italia. Questa indagine analizza tre dimensioni fondamentali:

  1. Conoscenze
  2. Comportamenti
  3. Atteggiamenti

I risultati evidenziano come l’alfabetizzazione finanziaria vari in base a diversi fattori, come il livello di istruzione e l’età. È interessante notare che, mentre il punteggio di alfabetizzazione aumenta con il titolo di studio, si riscontra un punteggio più basso tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni e tra le persone over 64.

Un aspetto critico è il divario di genere, con le donne che continuano a essere svantaggiate rispetto agli uomini. Le indagini recenti, come quelle condotte da Ipsos per Unicredit e l’Edufin Index 2024 dell’Osservatorio di Alleanza Assicurazioni, rivelano un gap significativo, con un indice di 54 per le donne e 59 per gli uomini, su una scala in cui la sufficienza è fissata a 60 punti. Ciò implica che c’è un urgente bisogno di programmi educativi che possano migliorare le competenze finanziarie delle donne, specialmente in settori dove la loro presenza è crescente, ma in cui la preparazione finanziaria rimane carente.

In Toscana, la situazione è leggermente più incoraggiante rispetto ad altre regioni italiane. Con 120 donne attive nel settore vitivinicolo, che rappresentano circa il 10% dell’associazione nazionale, la Regione si distingue per un livello medio di preparazione dei suoi cittadini che è tra i migliori in Italia. Tuttavia, è importante sottolineare che in nessuna regione italiana si raggiunge ancora un livello di sufficienza in alfabetizzazione finanziaria. Questo suggerisce che, nonostante i progressi, c’è ancora molta strada da fare per colmare il gap di competenze tra i sessi.

Le Donne del Vino in Toscana non sono solo un esempio di eccellenza nel settore vinicolo, ma anche un modello per l’emancipazione femminile nell’ambito imprenditoriale. L’iniziativa di Banca d’Italia rappresenta un passo importante verso la creazione di un ambiente più equo e inclusivo, in cui le donne possano sviluppare le loro competenze e acquisire la fiducia necessaria per occupare posizioni di leadership. La partecipazione attiva delle donne ai vertici delle aziende vitivinicole non solo contribuirà a ridurre il gender gap, ma porterà anche a un arricchimento del settore stesso, aumentando la diversità delle prospettive e delle idee.

In un’epoca in cui le sfide economiche globali richiedono risposte innovative e collaborative, è fondamentale investire nell’educazione e nella formazione delle donne, specialmente in settori tradizionalmente dominati dagli uomini. Le iniziative come il seminario di educazione finanziaria di Banca d’Italia rappresentano un’opportunità preziosa per le imprenditrici del vino e per l’intero settore, contribuendo a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.

Redazione Vinamundi

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