La Doc delle Venezie sta vivendo un periodo di crescita straordinaria, come dimostrano i recenti dati presentati al 57° Vinitaly. Con un incremento degli imbottigliamenti del 4% nel 2024, raggiungendo i 1,7 milioni di ettolitri, questa denominazione continua a confermare la sua posizione di leader nel settore vinicolo. Le proiezioni per il 2025 indicano una continuità in questa tendenza positiva, supportata dai risultati già visibili nei primi mesi dell’anno.
L’export della Doc delle Venezie ha raddoppiato il suo valore dal 2017, contribuendo a un fatturato che ha visto un incremento del 117% negli ultimi sette anni. Questo risultato è particolarmente significativo, considerando la competitività del mercato vinicolo internazionale. La Doc delle Venezie si distingue per la produzione di vini fermi, posizionandosi al primo posto in Italia con una quota del 10%. La denominazione comprende i territori del Pinot Grigio del Triveneto, che include il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Trento, rappresentando un esempio di eccellenza vitivinicola italiana.
Un aspetto interessante è il graduale spostamento della produzione vitivinicola italiana verso il Nordest. I dati Ismea mostrano un aumento significativo della superficie vitata tra il 2000 e oggi:
1. +38% in Veneto
2. +53% in Friuli-Venezia Giulia
3. +13% in Trentino-Alto Adige
Questa tendenza è in controtendenza rispetto ad altre aree della penisola e dell’Unione Europea, dove si sono registrati programmi di espianto.
Albino Armani, presidente del Consorzio Doc delle Venezie, ha affermato: “Oggi, il nostro Consorzio rappresenta il più grande modello di integrazione interregionale.” La superficie vitata potenziale della denominazione è di circa 27.000 ettari, con una produzione annuale di circa 230 milioni di bottiglie, pari al 70% della produzione totale di Pinot Grigio del Triveneto.
Il ruolo di Ismea come partner strategico è fondamentale per il Consorzio. L’obiettivo della collaborazione è trasformare l’analisi dei dati in un vantaggio competitivo. Attraverso ricerche approfondite, il Consorzio mira a monitorare la funzionalità e l’efficienza della filiera produttiva e commerciale, affrontando le sfide di un mercato sempre più incerto.
In particolare, il protocollo d’intesa tra Ismea e il Consorzio di tutela Doc delle Venezie si propone di sviluppare analisi dettagliate sui mercati, sui costi di produzione e sulle dinamiche commerciali. Livio Proietti, presidente di Ismea, ha sottolineato che “il Pinot Grigio delle Venezie rappresenta un asset strategico per il nostro paese”.
Le tensioni globali e i conflitti commerciali, amplificati dalle politiche dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti, destano preoccupazione. La Doc delle Venezie, fortemente orientata all’export, guarda con attenzione al mercato americano, che rappresenta una fetta significativa delle sue esportazioni. Nonostante queste incertezze, il Consorzio mantiene una visione a lungo termine. Stefano Sequino, direttore del Consorzio, ha evidenziato come l’organizzazione stia lavorando per affrontare le sfide e cogliere le opportunità in un panorama in continuo mutamento.
La crescita della Doc delle Venezie è il risultato di strategie di marketing mirate e di una crescente consapevolezza del valore del vino italiano nel mondo. I produttori stanno investendo in qualità e innovazione, cercando di attrarre una clientela sempre più esigente. La denominazione ha saputo adattarsi alle nuove tendenze di consumo, puntando sulla qualità e sull’autenticità del prodotto.
Inoltre, l’importanza del Pinot Grigio delle Venezie è amplificata dalla crescente attenzione verso i vini sostenibili e biologici. Molte cantine della regione stanno adottando pratiche agricole più ecologiche, rispondendo così alla domanda di un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Questa evoluzione non solo migliora la reputazione della Doc, ma contribuisce anche alla salute del territorio e alla valorizzazione delle risorse locali.
In conclusione, la Doc delle Venezie non è solo un simbolo della viticoltura italiana, ma rappresenta anche un modello di crescita e innovazione. Con un futuro promettente e numerosi progetti in cantiere, il Consorzio è pronto ad affrontare le sfide del mercato globale, continuando a scrivere la sua storia di successo nel panorama vinicolo internazionale.
La Sicilia è un territorio vinicolo di straordinaria ricchezza e varietà, dove il sole, il…
Nell'ambito dell'enologia italiana, il Sant'Andrea Carricante 2020 rappresenta un'etichetta di grande rilievo, particolarmente per gli…
Il mondo dell'enologia italiana continua a sorprendere, e la 37a edizione della guida "Vini d'Italia"…
La Valpolicella è una delle regioni vinicole più affascinanti d'Italia, famosa per la sua tradizione…
L'ultima edizione della guida “Vini d'Italia” ha portato alla ribalta il Friuli Venezia Giulia, una…
La tradizione vinicola italiana è un patrimonio inestimabile, e la guida "Vini d’Italia" pubblicata da…