Avete mai assistito a una degustazione del vino da bendati? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di questa attività
Molto criticato da alcuni esperti, ma sempre più in espansione, la degustazione del vino da bendati divide da tempo tanti sommelier di tutto il mondo, tra chi supporta questo tipo di attività e chi, invece, vorrebbe vederla abolita. È importante evidenziare che la vista è senza dubbio uno dei nostri sensi più fondamentali e cruciali, spesso sottovalutato nelle nostre percezioni quotidiane. Ci rendiamo conto della sua reale importanza solo quando smettiamo di utilizzarla e cominciamo a fare affidamento sugli altri sensi, come l’olfatto, il gusto, l’udito e il tatto. Ma quindi, quali sono i lati positivi e i lati negativi del blind tasting? Ecco la risposta.
Tutto ciò che c’è da sapere a proposito della degustazione dei vini da bendati
I creatori della degustazione di vino al buio sono due italiani: Luca Boccoli e Ilaria Giardini, esperti e appassionati di vino, nonché selezionatori e commercianti per la loro enoteca “Selezione Boccoli” di Grottaferrata, ai Castelli Romani. L’idea di questa particolare degustazione è nata da un’esigenza di Luca, che qualche anno fa, a seguito di un incidente, perse temporaneamente la vista. L’obiettivo di questo approccio è permettere di apprezzare il vino attraverso sensi solitamente meno considerati. Questa esperienza è adatta a chiunque, sia per l’appassionato curioso che per l’esperto desideroso di esplorare nuovi orizzonti, scoprendo che il vino può offrire molto più dei colori, delle sfumature o delle etichette prestigiose, che spesso influenzano le nostre scelte.
I pro e i contro degli assaggi da bendati
Le ricerche nel campo del neuromarketing dimostrano che è il cervello a influenzare il gusto, e non il contrario. Di conseguenza, anche il degustatore più imparziale, se conosce il nome del vino e l’ha già provato in precedenza, tenderà a percepire ciò che si aspetta. L’unico modo per interrompere il legame tra vista, mente e palato è degustare alla cieca. Tuttavia, esiste un fattore che ci porta a una conclusione opposta.
Secondo alcuni esperti del settore, il vero problema non è tanto l’anonimato dei vini durante l’assaggio, quanto il metodo stesso di degustazione: provare 50 campioni in poche ore, dedicando solo un sorso a ciascuno. Questo approccio favorisce i vini potenti e quelli già noti, mentre svantaggia quelli provenienti da vitigni rari, le sperimentazioni e i vini che puntano sull’eleganza e la freschezza. Di conseguenza, sono proprio i vini che il mercato contemporaneo richiede a essere penalizzati con questa tecnica.
Nonostante non tutti siano entusiasti di questa tecnica, la degustazione dei vini da bendati ha raccolto diversi consensi negli ultimi anni, con tanti esperti che, almeno una volta nella vita, decidono di prendere parte a eventi che prevedono l’utilizzo di questa tecnica per assaggiare i vini.
L’accompagnamento con la musica (che cambia in base al vino assaggiato), inoltre, stando alle parole delle persone che hanno provato questa esperienza, porta ad avere sensazioni ognuna diversa dall’altra, il che rende ancora più unico l’assaggio, il quale, come abbiamo detto, non viene condizionato dal senso che più di tutti influenza il gusto: la vista.