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Dazi Usa sul vino: l’Italia a rischio di 330 milioni di euro nel 2025

Il mondo del vino italiano si trova nuovamente a fronteggiare una serie di sfide che mettono a rischio uno dei settori più emblematici dell’economia nazionale. In un contesto in cui i consumi stanno cambiando e l’attenzione verso uno stile di vita più salutare influisce sulle abitudini di acquisto, l’ipotesi di dazi statunitensi sulle esportazioni di vino dall’Unione Europea rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Sebbene attualmente i dazi siano solo una minaccia, la loro eventuale attuazione potrebbe avere conseguenze devastanti per il settore vinicolo italiano.

L’allerta dell’Unione Italiana Vini

Nei primi mesi del 2024, l’Unione Italiana Vini (Uiv) ha lanciato l’allerta, evidenziando un calo del 4,4% nel volume delle vendite di vino italiano negli Stati Uniti. Questo trend negativo rende l’ipotesi dei dazi ancora più allarmante, poiché potrebbe aggravare una situazione già critica per i produttori italiani. In passato, durante il primo mandato di Trump, i dazi non furono applicati al vino italiano, ma le circostanze potrebbero cambiare nel prossimo futuro.

Le possibili conseguenze economiche

Secondo un’analisi dell’Osservatorio di Uiv, se i dazi statunitensi sul vino italiano venissero applicati, le vendite nel 2025 potrebbero subire una perdita di 330 milioni di euro. Le previsioni attuali ipotizzano:

  1. Dazi del 20% sui vini fermi.
  2. Dazi del 10% sugli spumanti, con una tariffa inferiore a causa delle pressioni esercitate dall’industria vinicola statunitense.

Questa perdita stimata rappresenterebbe un 15% in meno rispetto ai risultati del 2024 e si basa sull’esperienza francese durante il periodo in cui furono applicati dazi del 25%, che portarono a un calo del 24% nelle esportazioni francesi di vino negli Stati Uniti.

La voce dei produttori

Lamberto Frescobaldi, presidente di Uiv, ha espresso preoccupazione per la vulnerabilità del vino, specialmente nel mercato statunitense, il primo al mondo per importanza. Le imprese vinicole italiane dovranno affrontare un inevitabile danno economico, poiché, per rimanere competitive, potrebbero dover assorbire gran parte dell’extra-onere imposto dai dazi. Questo rifletterà inevitabilmente sui consumatori finali, che si troveranno a dover affrontare un aumento dei prezzi in un contesto già segnato da un’inflazione crescente.

Per il 2024, Uiv prevede che il valore delle spedizioni di vino italiano negli Stati Uniti supererà i 1,9 miliardi di euro, rappresentando il 24% dell’export totale di vino italiano nel mondo. Tuttavia, la potenziale contrazione delle vendite a causa dei dazi potrebbe portare a una riduzione del valore delle esportazioni sotto i 1,7 miliardi di euro.

In questo contesto complesso, è fondamentale che l’industria vinicola italiana possa contare su una protezione adeguata a livello politico e commerciale. Solo così si potrà salvaguardare non solo il valore economico delle proprie esportazioni, ma anche la tradizione e l’identità culturale che il vino rappresenta per l’Italia.

Redazione Vinamundi

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