
Dazi Usa: il vino italiano resiste e guarda al futuro con ottimismo
Il panorama vinicolo italiano è attualmente caratterizzato da una fase di grande tensione, in particolare a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Durante l’apertura di Vinitaly 2025, in corso a Verona dal 5 al 9 aprile, i messaggi di ottimismo e determinazione sono stati fortemente presenti. I Ministri del Governo italiano, tra cui Francesco Lollobrigida per l’Agricoltura e Adolfo Urso per le Imprese e il Made in Italy, hanno ribadito l’importanza di affrontare la questione con dialogo e diplomazia, piuttosto che ricorrere a misure punitive come le contro-tariffe.
“Non c’è motivo di cedere al panico”, ha dichiarato Lollobrigida, sottolineando che l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti rappresenta solo il 10% del totale. Tuttavia, per il vino, gli Stati Uniti sono un mercato cruciale, con un valore di 1,9 miliardi di euro nel 2024, pari a quasi un quarto dell’intero export vinicolo italiano. Questo dato mette in evidenza l’importanza del mercato statunitense, creando un mix di preoccupazione e determinazione.
Le preoccupazioni degli operatori del settore
I produttori italiani, attraverso le loro associazioni di settore come Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi e Unione Italiana Vini (Uiv), hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto dei dazi statunitensi. Hanno lanciato un appello alle istituzioni italiane ed europee affinché promuovano un dialogo efficace con le autorità statunitensi, mirato a sospendere l’applicazione dei dazi. È essenziale, quindi, mantenere una strategia di diversificazione dei mercati, un approccio già in atto da tempo.
- Investimenti in relazioni forti: Federico Bricolo, presidente di VeronaFiere, ha affermato che il sistema della promozione del vino italiano sta investendo in relazioni forti e durature.
- Eventi significativi: La partecipazione a eventi come quello organizzato dall’Ambasciata italiana a Washington rappresenta un passo importante per valorizzare le produzioni italiane.
Questi eventi non solo servono a rafforzare i legami con i buyer americani, ma contribuiscono anche a costruire una rete di supporto per il settore vinicolo.
La risposta strategica ai dazi
La situazione attuale ha portato a una certa incertezza: dopo l’annuncio dei dazi, molte vendite sono aumentate, ma gli importatori hanno iniziato a congelare gli ordini. “È fondamentale informare gli imprenditori e affrontare la situazione con razionalità”, ha spiegato Matteo Zoppas, presidente dell’ICE. La risposta al problema dei dazi deve essere strategica, e l’importanza del mercato statunitense non può essere trascurata.
Dal lato europeo, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo, ha assicurato che il settore vinicolo riceverà tutta l’attenzione necessaria. “Dobbiamo tutelare non solo la produzione, ma anche il commercio”, ha detto, sottolineando l’importanza del nuovo Pacchetto Vino approvato dalla Commissione Europea.
La cultura e l’economia del vino
In questo contesto, la cultura del vino è stata enfatizzata da diversi esponenti politici. “La civiltà del vino è troppo importante per essere sottovalutata”, ha dichiarato Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, richiamando l’attenzione sulla connessione tra vino, cultura e identità italiana. Questa idea è stata ulteriormente esplorata dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha evocato l’importanza del vino nell’arte e nella poesia, affermando che “il vino è amore”.
Un altro aspetto cruciale emerso durante Vinitaly è l’economia del vino, che rappresenta un settore di 45 miliardi di euro in Italia. L’industria vinicola ha registrato anni di crescita e record, e nonostante l’attuale crisi, il potenziale di sviluppo rimane forte. “L’Italia ha dimostrato di saper rispondere alle crisi più di altri Paesi”, ha dichiarato Adolfo Urso, sottolineando l’importanza di continuare a cercare nuove opportunità di crescita, sia in mercati tradizionali che emergenti come India e Asia.
Infine, Luca Zaia, presidente del Veneto, ha parlato dell’importanza di mantenere un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, definendo l’Italia come “l’unico Paese del G7 ‘Usa friendly’”. Questo approccio di “pontiere” è visto come essenziale per evitare escalation di tensioni commerciali.
La resilienza del settore vinicolo italiano si riflette non solo nel suo valore economico, ma anche nella sua capacità di unire le persone e le culture. In questo momento di incertezza, il messaggio lanciato a Vinitaly è chiaro: il vino italiano, simbolo di eccellenza e tradizione, continuerà a prosperare, sostenuto da una forte rete di produttori, istituzioni e appassionati.