Dazi in arrivo: il vino italiano negli Usa segna un calo del 4,4% nel 2024

Nel panorama dell’export vinicolo, il vino italiano si trova ad affrontare sfide significative negli Stati Uniti. Secondo l’Unione Italiana Vini (Uiv), i dati raccolti dal loro Osservatorio rivelano una tendenza preoccupante: nel 2024, i consumi di vino italiano negli Stati Uniti hanno registrato un calo del 4,4%, in contrasto con i dati sull’export, che mostrano una crescita. Questo calo si inserisce in un contesto più ampio, con il mercato del vino complessivo in fase di contrazione, segnando un deficit del 7,2%.

La situazione è ulteriormente complicata dalla possibilità di nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump, che potrebbero influenzare le vendite e la competitività dei vini italiani. Gli impatti di queste misure potrebbero amplificare le difficoltà già esistenti per i produttori italiani, preoccupati per le ripercussioni sulle loro quote di mercato. L’analisi di Uiv mette in evidenza che i segmenti di vino bianco e rosso hanno subito cali significativi, entrambi attestati a -6,4%. Al contrario, gli spumanti italiani stanno dimostrando una certa resilienza, con un incremento del 1,5% nelle vendite, suggerendo una preferenza crescente per questi prodotti.

Analisi delle vendite nella grande distribuzione e nel settore horeca

L’Osservatorio Uiv ha anche esaminato i dati di vendita relativi alla grande distribuzione e al settore horeca (hotellerie, ristorazione e catering) tramite l’analisi di Nielsen. Qui, il calo a volume del vino italiano è stato del 4,2%, con una diminuzione del valore delle vendite pari al 2,5%, per un totale di 2,6 miliardi di euro. Si evidenzia un trend negativo per la maggior parte delle varietà di vino italiano, con picchi di perdite per il Pinot Grigio Delle Venezie, che ha visto un calo del 7%, e per il Lambrusco, con un -6%.

Un’eccezione degna di nota sono i bianchi siciliani, che hanno mostrato una crescita del 5%, insieme al Brunello di Montalcino (+3%) e al Prosecco (+1%). Tuttavia, il Prosecco ha subito un -4% nell’ultimo trimestre, evidenziando fluttuazioni nel mercato anche per i prodotti che finora si erano dimostrati più stabili.

Impatti delle festività e cambiamenti nei gusti dei consumatori

Un particolare allarme è stato lanciato per l’ultimo trimestre dell’anno, che include periodi di festa cruciali come il Thanksgiving e il Natale. Questo periodo, tradizionalmente forte per il consumo di vino, ha registrato perdite significative del 7% in volume e del 6% in valore. Tali dati sono preoccupanti, poiché indicano una diminuzione della domanda proprio quando le vendite avrebbero dovuto aumentare, suggerendo un possibile cambiamento nei gusti e nelle preferenze dei consumatori americani.

Contrariamente a queste tendenze, le rilevazioni sull’export dei primi undici mesi del 2024 mostrano una crescita del 7%, una cifra che potrebbe sembrare contraddittoria rispetto ai dati interni. Tuttavia, è importante notare che questo aumento è stato in parte influenzato da un picco di vendite nel mese di novembre, in previsione dell’imposizione dei dazi. Durante quel mese, la domanda di spumanti ha visto un incremento straordinario del 41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Concorrenza internazionale e cambiamento delle preferenze

Inoltre, la situazione si complica ulteriormente con l’aumento della concorrenza da parte di altri paesi produttori di vino. La Francia, la Spagna e l’Australia continuano a rappresentare sfide significative per i vini italiani, cercando di conquistare quote di mercato nei ristoranti e nei negozi di alimentari americani. Le strategie di marketing e di branding dei produttori italiani dovranno essere più aggressive e mirate per distinguere i loro prodotti in un mercato saturo e competitivo.

I produttori italiani stanno facendo i conti con una realtà in cui le preferenze dei consumatori americani stanno cambiando. La crescente attenzione per i vini biologici e naturali, così come per le varietà locali, potrebbe influenzare la domanda di vini tradizionali italiani. Questo richiede una riflessione strategica da parte dei produttori riguardo ai loro metodi di produzione e alla loro proposta di valore.

In sintesi, il 2024 si chiude con un quadro complesso per i vini italiani negli Stati Uniti. I dati indicano una contrazione nel consumo, mentre le preoccupazioni legate ai dazi rimangono in primo piano. La necessità di adeguarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori e di affrontare una forte concorrenza internazionale sottolineano l’importanza per i produttori italiani di rimanere proattivi e innovativi nel mercato statunitense.

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