Categories: Cucina

Dallo chef di Tokyo alla Toscana: la scelta coraggiosa di avviare un ristorante in un paesino idilliaco

Antonio Iacoviello è un nome che sta emergendo con forza nella ristorazione toscana. Il suo affascinante viaggio lo ha portato dalla frenesia di Tokyo alla tranquillità di Gaiole in Chianti, un piccolo borgo di poco più di duemila abitanti. Questo cambiamento radicale non rappresenta solo un cambio di location, ma un vero e proprio ritorno alle radici e un abbraccio a uno stile di vita più autentico e legato alla tradizione.

Originario di Benevento, Iacoviello ha accumulato un curriculum di tutto rispetto, trascorrendo gli ultimi quattro anni come Head Chef di Gucci Osteria da Massimo Bottura a Tokyo. Questo ristorante ha rapidamente guadagnato una stella Michelin, diventando un punto di riferimento per la gastronomia giapponese e internazionale. La vita in una metropoli come Tokyo, con i suoi ritmi frenetici e il livello di eccellenza richiesto, ha messo a dura prova il giovane chef. Ogni giorno iniziava alle 4.30 del mattino, recandosi al mercato del pesce di Toyosu per selezionare i migliori ingredienti, affrontando lunghe ore di lavoro e dettagliate preparazioni.

La decisione di lasciare Tokyo è stata motivata dal desiderio di riscoprire un equilibrio e una serenità che Iacoviello sentiva mancare nella vita frenetica della capitale giapponese. Rientrato in Italia a novembre, ha trovato in Gaiole in Chianti un contesto ideale per esprimere la sua creatività senza le pressioni delle grandi città. Qui, assume il ruolo di chef del ristorante Il Pievano, situato all’interno del Castello di Spaltenna, un resort di lusso già riconosciuto dalla guida Michelin grazie ai suoi predecessori.

Il contrasto tra culture culinarie

Il contrasto tra la vita a Tokyo e quella in Toscana è palpabile. La sveglia è ora a un’ora più civile, e il rituale del caffè nel bar del paese rappresenta un momento di socializzazione con la comunità locale. Iacoviello sottolinea come il rapporto con i fornitori sia completamente diverso: in Toscana, i produttori si presentano direttamente con i loro prodotti, raccontando le storie dietro ogni ingrediente e il metodo di allevamento degli animali. Questo approccio più personale ha contribuito a farlo sentire a casa, in un ambiente dove il tempo scorre con più calma.

Uno degli aspetti più affascinanti per Iacoviello è la concezione giapponese delle stagioni. In Giappone, si parla di 72 micro-stagioni, ognuna con le sue peculiarità e ingredienti. Questo approccio lo ha spinto a riflettere sulla cucina italiana, dove le tradizioni culinarie radicate offrono l’opportunità di valorizzare al massimo i prodotti disponibili. In Toscana, il legame con la terra e la stagionalità degli ingredienti diventano pilastri fondamentali della sua nuova avventura culinaria.

Percorsi degustazione al ristorante Il Pievano

Per il ristorante Il Pievano, Iacoviello ha progettato tre percorsi degustazione distintivi:

  1. Sempreverde: interamente vegetale, con ortaggi coltivati nell’orto del castello.
  2. Un amore carnale: dedicato alla carne.
  3. Ricomincio da tre: un viaggio di esperienze culinarie in stile omakase, dove lo chef si affida all’ispirazione del momento.

La cucina di Iacoviello in Toscana si caratterizzerà per la fusione di ingredienti locali e tecniche giapponesi. La griglia giapponese diventerà un elemento centrale, esaltando i sapori senza sopraffare gli ingredienti. Il giovane chef intende portare in tavola piatti che parlano della tradizione toscana, aggiungendo un tocco della sua Campania, con pomodori freschi e mozzarella di bufala.

Il desiderio di Iacoviello è chiaro: lasciare un’impronta distintiva nella ristorazione toscana, combinando la ricchezza della tradizione culinaria locale con l’innovazione delle tecniche giapponesi. La sua storia dimostra come la cucina possa fungere da ponte tra culture, unendo il meglio di due mondi e creando esperienze uniche per i commensali. Con la riapertura del ristorante prevista per il 18 aprile, il pubblico potrà finalmente assaporare il frutto di questo viaggio e scoprire come un semplice cuoco possa trasformarsi in un ambasciatore di sapori e tradizioni, in un angolo incantevole della Toscana.

Redazione Vinamundi

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