Cucina italiana patrimonio dell’UNESCO: ecco quando arriverà il voto decisivo

Tutta l’Italia è in attesa di scoprire se la nostra cucina diventerà patrimonio dell’UNESCO: ecco quando arriverà il verdetto

Cucina italiana patrimonio dell'UNESCO
Cucina italiana patrimonio dell’UNESCO | Pixabay @Ale02 – Vinamundi

 

La cucina italiana, simbolo di tradizioni culinarie ricche e variegate, è in attesa di un’importante valutazione da parte dell’UNESCO. A dicembre, infatti, il dossier che presenta la candidatura della cucina italiana come patrimonio culturale dell’umanità sarà esaminato durante un incontro che si terrà in India. Tuttavia, già il 10 novembre, si avrà un primo responso tecnico che potrà essere positivo, negativo o richiedere ulteriori approfondimenti. Questa fase preliminare rappresenta un passo cruciale nel processo di candidatura e potrebbe influenzare significativamente il risultato finale.

L’importanza della candidatura

Il professor Pier Luigi Petrillo, docente presso la Luiss e Unitelma Sapienza, e autore del dossier, sottolinea l’importanza di questa candidatura non solo in termini gastronomici, ma anche come rappresentazione dell’identità culturale italiana. La cucina, secondo Petrillo, non è solo un insieme di ricette, ma un elemento che racconta storie, tradizioni e valori profondamente radicati nella nostra cultura. Se la candidatura dovesse essere accettata, la cucina italiana diventerebbe la prima a ricevere questo riconoscimento nella sua interezza, piuttosto che per specifiche pratiche o piatti, segnando un traguardo senza precedenti.

Un patrimonio collettivo

Il dossier presentato dall’Italia mette in evidenza il ruolo del cibo come espressione quotidiana di una cultura plurale, capace di unire diverse tradizioni regionali e locali. La varietà dei piatti italiani, che spazia dalle specialità della cucina mediterranea a quelle alpine, dimostra come il cibo possa fungere da ponte tra generazioni e culture diverse. Non è solo una questione di sapori, ma di storia, di comunità e di identità. Questo approccio olistico alla candidatura è stato fortemente voluto per dimostrare che la cucina italiana è un patrimonio collettivo, condiviso e celebrato in tutto il mondo.

  • Cibo come elemento culturale: Riconoscimento del cibo come patrimonio immateriale;
  • Tradizioni culinarie: Connessione tra cucina e cultura;
  • Identità culturale: Il cibo come simbolo di appartenenza.

Una nuova percezione del cibo

In un contesto in cui il cibo sta acquisendo sempre più importanza come elemento di riconoscimento culturale, l’UNESCO ha avviato un sondaggio tramite il proprio canale WhatsApp. Gli utenti sono stati invitati a esprimere quale aspetto del patrimonio immateriale considerano più significativo. Le risposte hanno evidenziato un forte legame tra tradizioni culinarie e cultura, un segnale che testimonia il crescente riconoscimento del valore del cibo come parte integrante dell’identità culturale. Questo cambiamento di percezione è fondamentale e rappresenta un passo avanti rispetto a un tempo in cui l’idea di considerare il cibo come patrimonio culturale non era così diffusa.

La candidatura della Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO nel 2010, ha aperto la strada a questo tipo di riconoscimenti e ha contribuito a far comprendere il legame intrinseco tra alimentazione e cultura. Oggi, circa il 10% dei patrimoni immateriali riconosciuti dall’UNESCO è legato all’alimentazione, segno di come il cibo non sia solo nutrimento, ma anche un simbolo di identità e appartenenza. La cucina italiana, con la sua ricchezza di ingredienti, tecniche e tradizioni, rappresenta un esempio emblematico di questa connessione.

Mentre ci avviciniamo alla data cruciale di dicembre, la comunità gastronomica e culturale italiana attende con trepidazione l’esito di questa importante valutazione. La cucina italiana ha già conquistato i cuori di milioni di persone nel mondo e il riconoscimento da parte dell’UNESCO potrebbe consolidare ulteriormente questa posizione, elevando l’immagine della cucina italiana a un livello globale e contribuendo a preservarne le tradizioni per le generazioni future. L’attenzione verso la gastronomia, quindi, non è solo una questione di gusto, ma un’opportunità per riflettere sul significato più profondo del cibo come espressione di cultura e identità.

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