Nel 2024, gli acquisti di birra crescono del 2% in volume, un segnale positivo per il settore che mira al consumo consapevole e al legame col territorio. Importanti misure come la riduzione dell’accisa per birrifici artigianali entreranno in vigore nel 2025, sostenendo la crescita della birra artigianale in Italia, con quasi 1200 birrifici attivi
Negli ultimi anni, il mercato della birra italiana ha mostrato una crescita costante e significativa, un segnale positivo che riflette l’interesse crescente degli italiani verso il consumo consapevole e la valorizzazione dei prodotti locali. Secondo un’analisi condotta da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana, nel 2024 si è registrato un aumento del 2% negli acquisti di birra, un dato che si traduce in un incremento del volume di vendite e in un rinnovato legame con il territorio attraverso pratiche di filiera corta, che vanno dal campo al bicchiere.
Il legame storico tra il Varesotto e la produzione di birra è ben documentato. Le origini della birra nella regione risalgono ai Celti, che già conoscevano questa bevanda ai tempi della civilizzazione di Golasecca. Le tracce più antiche sono state rinvenute a Pombia, al confine con la provincia di Novara. Inoltre, nella Valganna, Giacomo Poretti ha segnato un capitolo importante della storia della birra italiana, producendo la prima birra Pilsner del paese nell’Ottocento. Un aneddoto affascinante risale al Ducato di Milano, dove Ludovico il Moro, in occasione del suo matrimonio, decise di distribuire birra gratuitamente ai suoi sudditi, un gesto che evidenzia quanto fosse apprezzata questa bevanda già all’epoca.
Il supporto del governo alla birra artigianale è stato decisivo per il suo sviluppo. La recente riduzione dell’accisa per i piccoli birrifici artigianali, in vigore dal 1° gennaio 2025, rappresenta un passo importante per il settore. Questa misura, fortemente sostenuta da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana, è stata realizzata grazie all’impegno dell’onorevole Carloni e di altri parlamentari, nonché del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Oltre a questa misura, si prevede l’introduzione di una legge sulla birra agricola, che potrebbe ulteriormente incentivare la produzione locale.
Oggi, la birra artigianale è un fenomeno in ascesa, con quasi 1200 birrifici attivi in tutta Italia. Di questi, circa un quarto è di tipo agricolo, producendo autonomamente le materie prime necessarie, come orzo e luppolo. Questa tendenza è in costante crescita, segno che sempre più giovani imprenditori si stanno affacciando a questo mercato con proposte innovative e di qualità. La produzione di birra artigianale ha raggiunto i 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni sono destinati all’export, contribuendo a generare un valore di oltre 430 milioni di euro nel mercato del fuori casa.
Un aspetto interessante da considerare è l’impatto occupazionale del settore. La birra artigianale ha creato circa 92.000 posti di lavoro, dimostrando così non solo la sua importanza economica, ma anche il suo ruolo sociale. La crescita della birra italiana è quindi un fenomeno che va oltre il semplice consumo: è un modo di riscoprire tradizioni locali, di sostenere l’economia del territorio e di promuovere la cultura della birra come prodotto di qualità.
Le prospettive future per il mercato della birra italiana sono promettenti. Coldiretti e il Consorzio Birra Italiana hanno in programma di continuare a lavorare per ampliare l’accesso alle materie prime italiane, come l’orzo e il luppolo. Questo non solo migliorerà la qualità della birra prodotta nel paese, ma contribuirà anche a un modello di produzione completamente sostenibile e radicato nel territorio.
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