Il nome “vitigi eroici” rende sicuramente giustizia a tutti coloro che lavorano alla produzione dei vini omonimi, che con grande cabarbietà, coraggio e ostinazione, riescono a portare alla luce fantastici vini in condizioni veramente complicate.
Naturalmente per essere riconosciuti tali questi vini devono rispettare parametri molto precisi, i quali sono specificati in un decreto attuativo del 2000, firmato dall’allora Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova.
Se inizialmente si parlava di viticoltura eroica in riferimento a interi territori, come le Cinque Terre o la Valtellina, il CERVIM (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) ha di recente definito un vero e proprio elenco di caratteristiche che il vigneto eroico deve soddisfare.
Questi parametri riguardano i vigneti di provenienza, i quali devono avere delle caratteristiche precise, come: la pendenza del terreno deve essere superiore al 30%, l’altitudine a cui vengono prodotti deve essere superiore ai 500 metri sul livello del mare e hanno l’obbligo di essere posizionati su terrazze, gradoni e su piccole isole.
È facile capire come tutto il processo avvenga davvero in condizioni estreme e le difficoltà che i produttori incontrano durante tutta la produzione. Bisogna anche pensare, infatti, che non ci sono possibilità di meccanizzare il tutto, ma nonostante tutto questa tecnica di viticoltura si sta sempre più espandendo in Italia e i vini che vengono prodotti in questo modo sono sempre di alta qualità.
Un’ulteriore difficoltà è rappresentata dai terreni in cui vengono coltivati questi vigneti, spesso, infatti, le zone in cui i vigneti sorgono non godono di caratteristiche climatiche eccezionali e limitano o annullano, come detto in precedenza, la possibilità d’uso della meccanizzazione. Sulle isole, poi, si trovano a fare i conti non solo col lato tecnologico ma anche con l’elevata salinità dell’aria e del terreno.
Ma dove si coltivano i vitigni eroici in Italia? Il più celebre esempio di viticoltura eroica in Italia è rappresentato dalle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e terra natale di alcuni tra i vini italiani più noti nel mondo. In Trentino si coltiva secondo i principi della viticoltura eroica il Muller Thurgau, un bianco aromatico le cui uve nascono su terrazzamenti fatti di massi e ciottoli, di porfido e roccia vulcanica. Lo Sfursat spicca tra i vini eroici della Valtellina, lo Sciacchetrà è, invece, il vino più pregiato delle Cinque Terre. In Sardegna, su terreni argillosi e sabbiosi, si coltiva il Carignano.
Infine, in Valle d’Aosta, in alcune tra le vigne più alte d’Europa, nasce il cosiddetto “Vino del Ghiaccio”, il bianco Chaudelune Vin de Glace. Le sue uve, 100% Prié Blanc, vengono raccolte in notturna dopo le prime gelate e presentano un elevato valore zuccherino.
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