Sono stati decretati i 7 vincitori del concorso Best of Wine Tourism, i quali rappresentano l’eccellenza del Veneto tra vino, food e hospitality e che concorreranno per il Global Best of Wine Tourism Award insieme ai candidati premiati nelle altre Great Wine Capitals, la rete internazionale che vede Verona come unica area enoturistica italiana.
Ogni anno la giuria internazionale delle Great Wine Capitals, che include Adelaide in Australia, Bilbao e Rioja in Spagna, Bordeaux in Francia, Losanna in Svizzera, Mainz in Germania, Mendoza in Argentina, Porto in Portogallo, San Francisco e Napa Valley, Valparaìso, Casablanca Valley in Cile, Cape Town in Sudafrica e Hawke’s Bay in Nuova Zelanda, sceglie un vincitore per ciascuno dei 12 Paesi.
Quest’anno al concorso hanno partecipato 103 cantine vinicole e imprese di servizio alla filiera: sono raccolte in una guida che affianca alla mappa dell’offerta enoturistica anche un focus sull’oleturismo, con la presentazione di 13 imprese olivicole che hanno aperto le porte al pubblico.
Best of Wine Tourism 2023: i sette vincitori
Per la categoria Architettura e paesaggio troviamo come vincitrice Casa Sartori 1898, la quale ha “restaurato con maestria una villa ed un parco storico, trasformandoli in un’esperienza unica che unisce vino, arte e cultura creando un’armonia perfetta tra l’arte umana e la bellezza naturale del luogo”.
Villa Maria è da oltre 120 anni il cuore pulsante di Casa Sartori 1898, un luogo circondato da bellezza e natura: dal grande parco con le sue piante secolari, al vigneto Corte Brà racchiuso nell’antico brolo, le sue cantine storiche con le vasche di cemento e le botti di rovere, custodiscono gelosamente colori, profumi e sapori preziosi, tesori unici della Valpolicella.
Per la categoria Arte e Cultura il vincitore è Farina, il quale ha “sostenuto il dialogo fra arte e cultura enologica realizzando esposizioni di opere di artisti contemporanei di rilievo internazionale, all’interno degli ambienti della cantina, il cui design si presta perfettamente ad esporre le opere d’arte selezionate nell’ambito del progetto Art Ferment”.
Più di 100 anni di storia legano la famiglia Farina alla terra, alla vigna e all’arte di fare vino. L’avvento della quarta generazione, rappresentata oggi da Claudio ed Elena, vede il suo insediarsi a partire dagli anni 2000.
Inizia la fase rivoluzionaria di Farina, che porterà ad un ampliamento della struttura con accoglienti sale ricavate nell’antica colombaia per degustazioni ed eventi. Nel 2019 ha inizio un ulteriore rinnovamento della struttura ricettiva, con nuove aree di accoglienza per le esperienze enoturistiche. Accanto al magico cubo di vetro all’interno della storica corte, location ideale per eventi, c’è la modernissima wine boutique, dove degustare i vini dell’azienda accompagnati da prodotti gastronomici di eccellenza.
Per la categoria Esperienze innovative nell’enoturismo la vincitrice è stata Cantine Giacomo Montresor “per aver realizzato un museo che offre un’esperienza immersiva raccontando storia, cultura e territorio, in un percorso che coinvolge tutti i sensi offrendo al visitatore la cornice ideale per comprendere il contesto in cui nascono i grandi vini veronesi”
Il percorso di Montresor inizia con la storia delle cantine, indissolubilmente legate alla città di Verona: la struttura si trova infatti a due passi dal centro storico e da Montresor é possibile scoprire e vivere la cultura del vino in Valpolicella.
Un’esperienza che ha come protagonista il mondo del vino: la scelta è quella di aprire le porte della cantina, per assaporare i prodotti, la storia e il territorio. L’ospitalità per Montresor è diventata negli anni parte della filosofia che giorno dopo giorno viene portata avanti con passione.
Per la categoria Pratiche Sostenibili il premio è andato a Le Carezze “per l’impegno profuso nel creare un’oasi nella natura, prendendosi cura della flora e della fauna oltre che delle viti, coniugando la passione per il vino con la tutela dell’ecosistema”.
La cantina biologica Le Carezze si trova nella pianura veronese su un territorio tra due fiumi, l’Adige ed il Fratta, con un’estensione totale di 30 ettari, 11 dei quali sono coltivati con metodo biologico certificato fin dall’anno dell’impianto nel 2015.
L’obiettivo che sta alla base del progetto è il ripristino della biodiversità perduta nell’ultimo secolo con la meccanizzazione dell’agricoltura e l’utilizzo massiccio della monocoltura.
A tal scopo una parte importante della superficie aziendale è stata utilizzata per la messa a dimora di piante autoctone d’alto fusto e in pochi anni la campagna si è ripopolata di molte specie animali e vegetali. Inoltre nel vigneto si incontrano nuove varietà di uva che rappresentano il futuro delle pratiche sosteniibili: uve resistenti ai funghi conosciute come Piwi.
I vincitori per le categorie Ricettività, Ristorazione e Servizi per l’enoturismo
Valentina Cubi è la vincitrice della categoria Ricettività “per aver realizzato un ambiente esclusivo all’interno di un’antica corte rurale, ispirato alle materie prime tradizionali del territorio, che invita a riscoprire il piacere della vita all’aria aperta e i ritmi di una cantina della Valpolicella”.
L’azienda è stata acquistata nel 1970 e da allora produce vini di qualità usando esclusivamente le uve che coltiva; l’impegno a operare nel rispetto della natura si è concretizzato nel 2007 con la conversione al biologico.
Adiacente alla cantina è stato aperto un agriturismo, in cui ospitare enoturisti che vogliono trascorrere qualche giorno in una zona immersa nei vigneti. Attraverso la condivisione vengono resi partecipi di ogni passaggio del lavoro aziendale, dalla vigna alla bottiglia. Si organizzano inoltre assaggi con abbinamento cibo-vino, visite in vigneto ed eventi speciali.
Per la categoria Ristorazione la vincitrice è stata l’Osteria Domini Veneti “per avere realizzato tra Valpolicella e Lago di Garda, in un antico casale circondato da vigneti e uliveti, un luogo dove piatti e prodotti tipici trovano la giusta alchimia con l’eccellenza della produzione vinicola del territorio”.
Dal 1933 la storia di Cantina Valpolicella Negrar è la storia di uomini e donne dediti alla creazione di vini di qualità, sincera e viva espressione di un territorio: la Valpolicella.
Da anni l’azienda è impegnata nel migliorare l’attività di ricezione e nell’offrire agli ospiti la migliore esperienza possibile: la nuova osteria di campagna Domìni Veneti di Cavaion Veronese fa parte di un progetto di ospitalità esteso fra la Valpolicella e il Lago di Garda, che favorisce un turismo sostenibile, per gustare in loco il ritmo lento delle stagioni, i sapori dei piatti tipici a km 0 e ottimi calici di Amarone, Recioto, Valpolicella e Ripasso.
Infine, per la categoria Servizi per l’enoturismo, il premio è andato a Strada del Vino Valpolicella “Per l’attività di promozione del territorio attraverso iniziative di valorizzazione dei vini, dei prodotti tipici, dei percorsi turistici e di tutte le realtà economiche sociali e culturali”.
La Strada del Vino Valpolicella si occupa di promozione del territorio attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico della Valpolicella.
L’attività dell’associazione insiste sul territorio legato alla produzione del vino Valpolicella, che si estende su 19 Comuni, partendo da Dolcè e Pescantina a Montecchia di Crosara.
La zona è rinomata per la produzione di vini pregiati come l’Amarone, il Recioto, il Valpolicella e il Valpolicella Ripasso. Uno degli obiettivi della Strada del Vino Valpolicella è quello di far conoscere i suoi soci, oltre che le numerose risorse culturali, artistiche, naturalistiche ed enogastronomiche del territorio.