Fino a qualche tempo fa, l’alcol era primario nella valutazione di prezzo e qualità del vino. Oggi, consumatori e produttori cercano acini a basse gradazioni, affrontando la crisi climatica che aumenta gli zuccheri. Ecco quali sono le strategie viticole e cantinarie per ridurre l’etanolo senza compromettere la qualità
In un contesto di cambiamento radicale delle abitudini di consumo, l’interesse verso i vini a bassa gradazione alcolica sta crescendo rapidamente. Fino a poco tempo fa, l’alcol era visto come un indicatore principale della qualità di un vino, ma oggi i consumatori cercano esperienze di degustazione più leggere e accessibili. Questo cambiamento ha messo i produttori vinicoli di fronte a nuove sfide, costringendoli a trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione per soddisfare le esigenze del mercato.
Durante il Corso di Alta Formazione “Il Vino del Futuro” organizzato dalla Gambero Rosso Academy, il professor Andrea Bellincontro ha discusso di come il cambiamento climatico stia influenzando la produzione vinicola. Ha sottolineato che l’aumento degli zuccheri nei mosti porta a gradazioni alcoliche più elevate, rendendo necessario un ripensamento delle tecniche di coltivazione e vinificazione. “La crisi climatica non è solo una sfida ambientale, ma anche un elemento chiave nella produzione vitivinicola moderna,” afferma Bellincontro, evidenziando l’importanza di adattarsi a questo nuovo scenario.
In risposta a queste sfide, i viticoltori stanno adottando diverse tecniche per ridurre l’accumulo di zuccheri nelle uve. Tra le strategie più efficaci troviamo:
Inoltre, l’irrigazione pre-raccolta sta guadagnando attenzione, in quanto può influenzare il titolo alcolometrico dei vini. La vendemmia anticipata, che combina uve mature e precocemente raccolte, è un’altra strategia per ottenere vini con gradazioni più basse, richiedendo una pianificazione attenta per garantire la qualità finale.
Le tecniche di vinificazione si stanno evolvendo per rispondere alla crescente domanda di vini a bassa gradazione alcolica. Tra i metodi più innovativi troviamo:
“Il nostro obiettivo è chiaro: dealcolare senza snaturare,” afferma Bellincontro, evidenziando l’importanza di preservare l’integrità del prodotto finale mentre si riduce la gradazione alcolica.
La crescente attenzione verso i vini a bassa gradazione alcolica è parte di un cambiamento culturale più ampio. I consumatori sono sempre più consapevoli delle loro scelte di vita e cercano prodotti che si allineino alle loro esigenze di salute e benessere. Secondo un rapporto di mercato di Wine Intelligence, il segmento dei vini a bassa gradazione sta vivendo una rapida espansione, con una domanda in aumento a livello globale.
I produttori vinicoli che sapranno adattarsi a queste nuove richieste non solo miglioreranno la loro competitività, ma contribuiranno anche a un futuro più sostenibile per l’industria. Tuttavia, le sfide rimangono, in particolare il bilanciamento tra qualità e quantità, richiedendo un approccio innovativo e una continua ricerca di soluzioni efficaci.
L’interesse per i vini a bassa gradazione alcolica non è solo una moda passeggera, ma rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui concepiamo e consumiamo il vino. Con ogni sorso, i consumatori stanno riscrivendo la storia di questa bevanda millenaria, e i produttori sono chiamati a rispondere a questa nuova narrativa con creatività e competenza.
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