Le convenzionali linee di etichetta tradizionali sono state per lo più abbandonate. È difficile immaginare qualcuno, eccetto magari le nonne, che si preoccupi di quale forchetta usi, di come pieghi un tovagliolo o se ringrazi in modo appropriato dopo cena.
Tuttavia, quando si tratta di bere, ci sono rituali che non passano mai di moda. Solleva il bicchiere. Fai un brindisi. Cin cin. Mantieni il contatto visivo e fallo con sentimento.
Queste sono azioni che facciamo da secoli, millenni, da sempre. Ma perché? Qual è il loro significato culturale?
Brindisi in giro per il mondo: le tradizioni uniche del “Cin Cin” in ogni Paese
Mentre il rituale di tintinnare i bicchieri si è evoluto come un modo per connettersi tra amici, in realtà è nato, come molte altre cose, come atto di autoconservazione.
La tradizione di toccare i bicchieri è iniziata per paura dell’avvelenamento, poiché sbattere insieme coppette e boccali avrebbe causato la diffusione delle bevande sugli altri. Nel corso del tempo, con la diminuzione della paura di bevande contaminate, il rituale ha acquisito un nuovo significato.
Secondo l’International Handbook of Alcohol and Culture, il brindisi “è probabilmente una vestigia antica di antichi libagioni sacrificali in cui un liquido sacro veniva offerto agli dei: sangue o vino in cambio di un desiderio, una preghiera racchiusa nelle parole ‘lunga vita!’ o ‘alla tua salute!'”
Tradizioni e superstizioni: come brindano gli altri Paesi del mondo
Anche dire “ailer” ha un significato più profondo. La parola deriva dal vecchio francese “chiere”, che significa “faccia” o “testa”. Nel XVIII secolo, era usata come un modo per esprimere felicità e incoraggiamento. Oggi, la frase è diventata simbolica, un’abitudine di cameratismo che è così radicata che sembra quasi naturale. Mentre le bevande si alzano sul tavolo, è aspettato che si sollevi il bicchiere, si blocchino gli occhi e si faccia tintinnare.
Questo è un rituale che trascende la lingua e la cultura. “Cin cin o Salute” in italiano, “skol” in danese, “sante” in francese, “applause” in inglese significano praticamente la stessa cosa: sono felice di essere qui, in questo momento, con te. E anche quando i nostri luoghi di incontro sono digitalizzati e non possiamo condividere una bevanda nella vita reale, questi piccoli gesti di comunione persistono.
Questi rituali di bevuta rappresentano una connessione umana universale, un modo per celebrare e condividere momenti speciali insieme, che ha radici profonde nella storia e nella cultura. Anche nel mondo moderno, dove molte regole di etichetta tradizionali sono state dimenticate, questi riti e rituali rimangono parte integrante della nostra esperienza umana.
Il brindisi in Giappone è una pratica molto diversa rispetto a quella occidentale. Nella cultura giapponese, il brindisi è spesso accompagnato da discorsi eloquenti e toccanti, in cui vengono espressi i sentimenti di gratitudine e rispetto reciproco. Durante un brindisi, i giapponesi si sollevano il bicchiere con entrambe le mani, in segno di rispetto per l’interlocutore, e si chinano leggermente come gesto di umiltà. Successivamente, bevono lentamente e in silenzio, per mostrare gratitudine e apprezzamento per il momento condiviso. Questo approccio al brindisi riflette l’importanza che i giapponesi attribuiscono all’armonia e alla cortesia nelle relazioni interpersonali. Il brindisi in Giappone rappresenta un momento di elevata formalità e rispetto reciproco, in cui le parole pronunciate e i gesti compiuti mostrano l’importanza di valorizzare e coltivare le relazioni personali e professionali.
C’è però anche un altro aspetto da tenere a mente ed è squisitamente linguistico. In Giappone la parola “chinchin”, molto simile al nostro modo di brindare, indica in modo buffo l’apparato genitale maschile (può essere considerato l’equivalente del nostro “pisellino”), quindi urlare “cin cin!” durante un brindisi potrebbe causare confusione, ilarità o persino imbarazzo. Insomma, per evitare figuracce attenetevi al classico “kanpai!” e vedrete che tuto andrà bene!
Come si dice Cin Cin in altre lingue?
- Africano – Gesondheid
- Scozzese, gaelico irlandese – Sláinte (pronunciato slawn-cha)
- Spagnolo – Salud
- Tedesco – Prost
- Danese – Skal –(pronunciato Skoal)
- Olandese – Proost (pronunciato prohst)
- Inglese – Cheers
- Francese – Sante
- Giapponese – Kanpai
- Portoghese – Saude