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Come il carbon farming sta trasformando il futuro della viticoltura

Negli ultimi anni, il settore agricolo ha visto un crescente interesse verso pratiche sostenibili, e il carbon farming si sta affermando come una delle soluzioni più promettenti per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici. Questo approccio innovativo consente ai vigneti di diventare una risorsa attiva per il sequestro di CO₂, contribuendo non solo alla riduzione delle emissioni, ma anche al rafforzamento della resilienza climatica dell’agricoltura. Ma come può il carbon farming trasformare realmente la viticoltura?

Tecniche di carbon farming

Il carbon farming punta a massimizzare la capacità del suolo di immagazzinare carbonio atmosferico, offrendo un’opportunità unica per combattere il riscaldamento globale e migliorare la salute dei terreni agricoli. Nel 2021, la Commissione Europea ha riconosciuto ufficialmente l’importanza di questa pratica con la sua Comunicazione sui Cicli Sostenibili del Carbonio, integrandola tra gli strumenti chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Le stime della Carbon Farming Initiative prevedono che le pratiche di sequestro del carbonio potrebbero portare a un risparmio di ben 42 milioni di tonnellate di CO₂ entro il 2030.

Le tecniche di carbon farming sono varie e includono pratiche già ben consolidate nel settore agricolo. Tra queste possiamo citare:

  1. Agroforestazione
  2. Uso di cover crops (colture di copertura)
  3. Tecniche di minimum tillage e no-tillage
  4. Progetti di riforestazione

Queste pratiche, sebbene diverse tra loro, condividono un obiettivo comune: migliorare la salute del suolo e contribuire attivamente a un’agricoltura più sostenibile.

Il progetto LIFE VitiCaSe

In Italia, il carbon farming sta guadagnando sempre più terreno, con numerosi studi e sperimentazioni in atto per adattare queste tecniche alle specificità dei vari territori. Un esempio emblematico è il progetto LIFE VitiCaSe, che rappresenta una delle iniziative più promettenti nel contesto della viticoltura sostenibile. Avviato nel settembre 2023, questo progetto quadriennale è coordinato da Image Line, in collaborazione con CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) e diverse cantine in Toscana e Veneto.

L’obiettivo principale di LIFE VitiCaSe è misurare, monitorare e valorizzare il carbonio organico nel suolo (SOC) attraverso una serie di azioni strategiche. Tra queste si annoverano:

  • Creazione di un database sulle pratiche agronomiche
  • Sviluppo di uno strumento digitale per stimare e gestire il carbonio organico

Un elemento chiave del progetto è la validazione sul campo in quattro vigneti pilota: Castello di Albola, Ruffino 1877, e San Felice Wine Estates. Questi vigneti non solo rappresentano un laboratorio di innovazione, ma anche un esempio di come la tradizione vitivinicola possa integrarsi con le nuove tecnologie.

Digitalizzazione e sostenibilità

La piattaforma digitale sviluppata da Image Line si propone di integrare un sistema di supporto decisionale (DSS) per gli agricoltori, connesso alla blockchain di EZ Lab France. Questa connessione garantirà trasparenza nella certificazione dei crediti di carbonio, un aspetto cruciale per incentivare l’adozione di pratiche sostenibili. Il CREA avrà il compito di raccogliere dati e monitorare gli impatti ambientali ed economici, mentre Carbon Credits Consulting seguirà la certificazione e la commercializzazione nel mercato volontario del carbonio.

Il progetto LIFE VitiCaSe non è solo una risposta alle sfide climatiche attuali, ma rappresenta anche un’opportunità per ripensare il futuro della viticoltura. Gianluca Cavicchioli, Direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, ha sottolineato l’importanza di creare un sistema riconosciuto a livello mondiale per quantificare l’assorbimento di CO₂ nei vigneti, utilizzando strumenti digitali e dati affidabili. Questo approccio mira a garantire che le pratiche di carbon farming siano non solo efficaci, ma anche sostenibili e tracciabili.

La visione del progetto si fonda su una profonda considerazione della tradizione vitivinicola italiana. Daniele Rossi, vicepresidente del Gruppo Ricerca e Innovazione del Copa Cogeca, ha evidenziato che “rigenerare significa continuare a prendersi cura di un bene ereditato, frutto di tanto rispetto”. Questo approccio pone l’accento sull’importanza di trasmettere le attenzioni necessarie attraverso tecniche premianti e conservative, che non solo preservano l’ambiente, ma migliorano anche la qualità dei prodotti agricoli.

La digitalizzazione del settore agricolo, quindi, non è solo una questione di innovazione tecnologica, ma rappresenta una vera e propria opportunità per integrare pratiche rigenerative. LIFE VitiCaSe dimostra che la sostenibilità e la redditività possono andare di pari passo, aprendo la strada a un modello replicabile in altre regioni vinicole. Con il supporto di enti scientifici, aziende e tecnologie avanzate, il carbon farming sta evolvendo da concetto astratto a strumento concreto per il futuro della viticoltura, contribuendo a un’agricoltura più sostenibile e responsabile.

Redazione Vinamundi

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