Il vino

Come fa il vino a diventare aceto?

Può capitare di conservare una bottiglia di vino a lungo e, una volta aperta, scoprire che è diventata d’aceto. Entrano in gioco diversi fattori che rovinano la degustazione o un bel momento da soli o in compagnia, spiacevole quando accade. Ma è possibile analizzare il fenomeno e scoprire che cosa accade, così da restare preparati per ogni evenienza e poter addirittura prevenire l’aceto.

Immagine | Pixabay @Congerdesign vino

Come fa il vino a diventare aceto?

Esistono i cosiddetti batteri acetici, causa primaria per cui un vino si tramuta in aceto. Per la particolare azione degli Acetobacter, una particolare tipologia di batterio che appartiene alla famiglia dei phylum preteobatteri della classe alfa, la bevanda alcolica cambia la sua composizione chimica. Quei batteri possono agire trasformando l’etanolo in acido acetico in presenza di ossigeno. La procedura è anche nota comunemente con il nome di fermentazione acetica. Una “lavorazione” batterica che fa accedere in diversi giorni al primo stadio dell’aceto. Per ottenerne uno vero e proprio ci vogliono in realtà un paio di settimane, ma la procedura richiede che il vino venga esposto all’aria almeno 20 o 30 minuti al giorno.

Non è però un processo scontato che possa accadere, perché esistono dei casi in cui la fermentazione acetica non avviene. Principalmente i motivi sono due. Il primo è perché i batteri che fanno diventare il vino in aceto non sono gli unici che possono essere presenti all’interno della bottiglia che vorremmo degustare. La seconda motivazione è che potrebbe mancare l’ossigeno e quindi potrebbe non avvenire la trasformazione da vino in aceto. Se per esempio si chiude ermeticamente la bottiglia a ogni calice versato, è altamente improbabile che avvenga la trasformazione.

Immagine | Pixabay @Vinotecarium vino calice

La prevenzione

Una volta aperta la bottiglia, dunque, il batterio inizia ad agire trasformando l’etanolo in aceto. Perciò è importante che resti a contatto con l’aria il meno possibile. Una volta aperta la bottiglia, dunque, si può chiudere con un tappo di sughero oppure ermetico, così da impedire all’aria di circolare al suo interno. La resistenza di un vino, dentro o fuori dal frigorifero, dipende poi dal tipo. In generale, una buona temperatura per conservare il vino non è mai superiore ai 12 gradi.

L’aceto formato dal vino

L’aceto ottenuto da questo procedimento non voluto si può però ritenere un prodotto molto buono, e finora anche sano se aggiunto ad alcune pietanze, perché restituisce loro dei sentori aromatici che sono piacevoli al palato e riescono anche a smorzare altri tipi di sapori.

Lorenzo Rotella

Leggo e scrivo da quando ne ho memoria e sono un critico onnivoro di cinema e letteratura. Militante dell’associazione Carovana Antimafia Ovest Milano dal 2018, copywriter di cronaca per grandi media dal 2019, giornalista del quotidiano La Stampa dal 2021, collaboratore del magazine e sito web Green Planner dal 2022, autore della raccolta di poesie “Mille Soli Una Notte” edito da NMBook World.

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