I risultati di nuove ricerche scientifiche cambieranno per sempre il modo in cui guardi il cioccolato, un vero e proprio alleato per la salute.
Era il 1520 quando l’esploratore spagnolo Hernán Cortés si presentò alla corte del re si Spagna con doni e strani animali provenienti dalle Americhe. Tra l’enorme paniere di oggetti unici e mai visti anche delle grosse e dure noci, che aveva visto gli aztechi di Montezuma aprire mangiare. Gli spagnoli ci provarono, ma a causa del gusto amarissimo riservarono questo strano intruglio all’ambiente medico.
Furono i preti iberici a suggerire di aggiungere miele o zucchero all’infuso ottenuto, ottenendo una bevanda scura e davvero deliziosa: era nata la prima cioccolata calda. Bisognerà aspettare il 1828 prima che lo scienziato olandese Coenraad Johannes van Houten avesse l’idea di unire questa strana pianta con dei sali alcalini, inventando quello che oggi chiamiamo cioccolato in polvere.
E ancora soltanto nel 1847 l’imprenditore inglese Joseph Fry comprese che lavorando burro di cacao e cacao in polvere era possibile creare un impasto malleabile, che poteva essere steso e raffreddato prima di venire distribuito in tutto il Paese: era nata la barretta di cioccolata. Da allora tutti, ma proprio tutti, sono letteralmente impazziti per la cioccolata. Prima un bene di lusso per re e cortigiani, ora un prodotto che fa sorridere grandi e piccini. Ma il cioccolato fa bene o fa male?
Mangiare cioccolata fa bene al cuore, la ricerca che cambia tutto
Una nuova ricerca pubblicata sulla nota rivista medica Heart dimostra come il cioccolato sia un prezioso alleato nella lotta alle malattie cardiovascolari. I ricercatori inglesi hanno condotto un test molto particolare onde ottenere dei risultati che fossero impossibili da sbugiardare e avessero una valenza scientifica importante. Sono stati presi dei soggetti e sono stati studiati per 12 anni, valutando l’insorgere e la presenza di malattie cardiovascolari di ogni tipo.
Il 14% dei soggetti nel campione esaminato hanno riportato coronaropatie o ictus. Ebbene tra coloro che consumano cioccolato abitualmente è stato registrato un rischio dell’11% inferiore di sviluppare malattie di questo tipo e una riduzione del 25% nella possibilità di morire di questa condizione. Tra coloro che consumano praline e barrette addirittura si parla di un rischio ridotto del 23% di avere ictus.
Di solito quando si parla della correlazione tra riduzione di malattie cardiovascolari e cioccolata si parla soprattutto di fondente o cacao amaro. Ed è proprio qui che sta la rivoluzione di questo studio: la maggior parte dei golosi di cioccolato di questo studio consumano abitualmente quello al latte, notoriamente meno consigliato dagli esperti. Ecco quindi che il suggerimento è consumare cioccolato se si vogliono abbassare i rischi di sviluppare malattie cardiovascolari, anche a latte, purché sempre in quantità controllate ed equilibrate.