Ogni cibo vuole la sua bevanda e non sempre il vino è la migliore.
Chi ama questo prodotto lo sa bene, ma capita ancora molto spesso di trovare a tavola alcuni abbinamenti parecchio azzardati e che sarebbe meglio evitare totalmente.
Il vino e alcune pietanze specifiche non sono grandi amici, motivo per cui sarebbe consigliato non farli finire mai rispettivamente nel bicchiere e nel piatto in associazione l’uno agli altri.
La prima regola della buona cucina vuole che a regnare a tavola sia l’equilibrio e, talvolta, esso non può essere raggiunto se si opta per gli accostamenti sbagliati.
Ecco, allora, qualche consiglio su quali cibi non abbinare mai al vino.
Il gusto è personale e ogni persona è libera di associare cibi e bevande che più la aggradano, ma quando si parla di vino sarebbe meglio seguire sempre qualche semplice regola.
La quasi totalità degli esperti del settore concorda sul fatto che a volte sia meglio non stappare affatto una bottiglia se in tavola si trovano alcuni alimenti particolari.
Quali? Partiamo dal finocchio. Questo ortaggio possiede degli aromi talmente pronunciati da essere in grado di sovrastare e coprire quegli propri della maggior parte dei vini.
Ci riferiamo in particolar modo all’anetolo, composto aromatico che conferisce il tipico gusto di anice ai finocchi e che rende questo alimento estremamente coprente.
Qualsiasi vino verrebbe alterato nel sapore se abbinato a questo ortaggio, motivo per cui sarebbe sempre meglio evitare la loro associazione, soprattutto nei piatti in cui il finocchio è il protagonista, l’ingrediente principale.
Secondo cibo da evitare, se si è versato del vino in un calice, è il carciofo.
Tale verdura possiede al suo interno la cynarina, un acido organico che presenta una massiccia concentrazione di tannini.
Esattamente uno degli elementi che compongono il vino, soprattutto i rossi.
L’associazione tra i tannini del carciofo e i tannini del vino finisce, quindi, con il dare vita a una spiacevole sensazione di secchezza del palato, ruvidità e un senso pronunciato di astringenza.
Tre validi motivi per non associare mai vino rosso e carciofi, sebbene da evitare sia anche il bianco.
L’acidità del vino bianco e l’astringenza dei tannini dei carciofi danno come risultato, a loro volta, una sensazione di durezza, spesso sgradevole.
Questo discorso vale in particolar modo per i carciofi crudi, mentre quelli cotti risultato più facilmente abbinabili, in quanto perdono gran parte della propria tannicità.
Resta, però, sempre valido il consiglio di non accostare il vino a questo ortaggio, onde evitare spiacevoli sensazioni al gusto.
Il gelato è il terzo alimento da evitare. In questo caso a non sposarsi bene con il vino è la differenza di temperatura.
La freddezza del gelato anestetizza, infatti, le papille gustative, impedendo loro così di apprezzare gli aromi del vino e di trovare il corretto equilibrio.
È giusto specificare, però, come qualche abbinamento coraggioso sia, talvolta, possibile.
Se si sta mangiando un gelato molto morbido, accompagnato da una crema, della panna montata o inserito in un dolce nel quale sono presenti anche ingredienti più caldi e che permettono di abbassare la temperatura complessiva del piatto, un vino da dessert potrebbe risultare gradevole come associazione.
Da evitare sono, invece, gli abbinamenti vino-limone e vino-aceto.
Ciò vale quando tali ingredienti vengono usati in dosi considerevoli all’interno di un piatto, rendendo il loro gusto chiaramente percettibile da chi assaggia.
Il sapore del limone e quello del vino sono, infatti, estremamente coprenti. Il loro dominio sul vino è netto.
A vincere sono l’acidità e il sapore acre e pungente di questi due alimenti, usati spesso come condimenti.
Aspetti quasi impossibili da controbilanciare per il vino, il quale, per gli stessi motivi, non è particolarmente amico nemmeno degli altri agrumi e dei sottaceti.
In associazione al vino sarebbe, poi, meglio evitare anche la frutta secca.
In questo caso, a giocare a sfavore di noci, nocciole e similari è loro acidità e la scarsa struttura che possiedono, soprattutto se paragonata a quella dei vini più corposi.
Discorso diverso per il caco, il quale sarebbe meglio non consumare insieme al vino per la presenza massiccia di tannini in entrambi questi prodotti (come accade per i carciofi, ndr).
Oltre a quelli sopra citati, esistono altri accoppiamenti cibo-vino che la maggior parte degli enologi esperti sconsiglia.
Si tratta di abbinamenti azzardati, i quali a volte riescono a risultare piacevoli al palato di alcune persone, ma che nella maggior parte dei casi rappresentano un accostamento per nulla soddisfacente.
Partiamo dalle uova, le quali riescono ad alterare il sapore del vino per via dello zolfo che viene rilasciato durante la loro cottura. Da evitare sarebbe soprattutto l’abbinamento con lo Chardonnay.
Altro cibo sconsigliato è l’asparago, a cui sfavore gioca la presenza del mercaptano, un composto maleodorante presente nell’ortaggio e che solitamente viene associato al deterioramento del vino.
Per questo, una associazione tra asparagi e vino è spesso sconsigliata, a meno che non si ricorra al trucco di cuocere questa verdura alla griglia e di cospargerla poi di burro, così da coprirne il tipico sapore e renderla più dolce al palato.
Discorso che vale anche per le verdure crucifere, dove a non sposarsi bene con il vino è ancora una volta lo zolfo. Broccoli, cavoli, cavolfiori non sono amici in particolare di Pinot Nero e Cabernet.
Anche aglio e cipolla crudi appartengono a questa lista dei “si potrebbe, ma sarebbe meglio di no”.
Il loro sapore è così forte da non permettere al palato di gustare quello del vino, motivo per cui si consiglia di evitare la loro associazione.
Così come quella tra vino e peperoncino, verdura che al suo interno contiene la capsaicina. Essa contribuisce a rendere molto caldi i vini ad alta gradazione alcolica, scatenando spesso come reazione uno spiacevole mal di testa.
Un valido motivo per non sposare mai vino e peperoncino a tavola.
I sottaceti, d’altro canto, sono sconsigliati soprattutto in presenza di vini fruttati a tavola.
La regola sacra da rispettare resta, infatti, sempre quella di trovare un giusto equilibrio tra ciò che si mangia e ciò che si beve.
Equilibrio che tutti gli abbinamenti sopra citati rendono spesso impossibile da mantenere.
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