Il vino

​Chiaretto di Bardolino, le caratteristiche del vino rosato

La zona della Bardolino DOC è costuita dalle colline moreniche della sponda orientale del lago di Garda: i terreni posti al lato nord dei pendii collinari sono normalmente ricoperti di boschi, mentre quelli posti a sud, est e ovest, con una felice esposizione dei terreni ospitano vigneti e oliveti.

In linea generale, il clima della zona è caratterizzato da estati calde ma non afose e inverni miti, tanto da permettere anche la coltivazione dell’olivo, ed essere considerato un clima “mediterraneo”.

All’interno della zona di produzione si distingue l’area Classica attorno al comune di Bardolino, ossia la zona di più antica tradizione, che essendo più prossima al lago presenta delle caratteristiche climatiche e ambientali particolari.

Troviamo sia il Bardolino, un vino dal colore rosso rubino brillante dai profumi fruttati e fragranti, con note di ciliegia, marasca, fragola, lampone, ribes, mora ed eleganti accenni di spezie, sia il Chiaretto, ovvero la sua versione rosata.

Chiaretto di Bardolino, le caratteristiche

Iniziamo con il dire che la DOC Bardolino è stata istituita nel 1968 e recentemente si è discusso di creare un disciplinare specifico per valorizzare e distinguere ulteriormente il Chiaretto all’interno della denominazione.

Inoltre, molti si sbagliano a chiamarlo Bardolino Chiaretto, quando è Chiaretto di Bardolino. Questo cambio di denominazione è stato sottolineato nel nuovo disciplinare di produzione per evidenziare l’unicità del Chiaretto e differenziarlo dagli altri vini della zona.

Chiaretto di Bardolino, le caratteristiche – vinamundi.it

Il nome Chiaretto di Bardolino richiama il comune di Bardolino, la zona storica e originaria per la produzione di questo vino. Inoltre, il termine Chiaretto descrive il suo caratteristico e riconoscibile colore rosa chiaro e tenue.

Il Chiaretto di Bardolino è disponibile in tre versioni: standard, Classico (con uve coltivate nella zona tradizionale di Bardolino) e la versione Spumante, una novità nel panorama del Chiaretto di Bardolino.

È prodotto principalmente con uve Corvina Veronese e Rondinella, due vitigni a bacca nera tipici della regione veronese. Il disciplinare prevede anche la possibilità di utilizzare altri vitigni rossi, purché non aromatici e idonei alla coltivazione nella provincia di Verona.

Il Chiaretto di Bardolino è prodotto in 16 comuni nella zona del Lago di Garda, nei dintorni di Bardolino. Le uve per i vini Classico provengono da aree specifiche all’interno di sei di questi comuni, le zone tradizionali della produzione di Bardolino.

Questo vino viene ottenuto attraverso la vinificazione in rosa delle uve a bacca nera: questo processo prevede una breve macerazione delle bucce con il mosto, limitando il contatto per permettere alle bucce di trasmettere solo una piccola parte delle sostanze coloranti.

Le uve possono essere dedicate specificamente alla produzione del Chiaretto o provenire dalle uve destinate ai vini rossi di Bardolino, sottoposte al processo del salasso.

Si attribuisce la parternità del Chiaretto a Pompeo Molmenti, figura poliedrica del veronese che sperimentò nel 1896 la vinificazione in rosa delle uve locali, dopo un viaggio di formazione in Francia.

Sebbene il Chiaretto fosse già conosciuto in epoche precedenti, Molmenti contribuì a perfezionare e diffondere questa tecnica, diventando una figura fondamentale nella storia del vino rosato di Bardolino.

Infine, non possiamo che parlare delle sue caratteristiche organolettiche: si tratta di un vino rosato con un caratteristico colore rosa chiaro.

Al naso si distingue per le note predominanti di frutta rosa e frutti di bosco, con delicate sfumature speziate. In bocca risulta leggero, fresco e molto piacevole, perfetto come aperitivo o abbinato a piatti freddi. La versione spumante è ottenuta con metodi a fermentazione naturale.

Non possiamo che non fare un esempio di Bardolino Chiaretto Classico, in questo caso di Ca’ Bottura, composto da 60% Corvina e 40% Rondinella con coltivazione pergola tradizionale veronese e Guyot.

La raccolta delle uve avviene a partire da metà settembre e il metodo di produzione avviene tramite pressatura soffice delle uve, breve macerazione delle bucce (12-24 ore) poi separazione delle bucce dal mosto e a seguire fermentazione a temperatura controllata.

L’affinamento avviene in botti di serbatoio acciaio per breve periodo e risulta con un bouquet fresco, delicato e fruttato, dal sapore delizioso e fruttato anch’esso.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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