Il cambiamento del mercato globale e dei consumi, legati al vino, impattano anche sulla geografia degli scambi commerciali e sui loro numeri che, a eccezione di pochi esempi (solo la Russia è in crescita per le importazioni, aumentando tanto in valore che in volumi), presentano un segno negativo.
Il report (a febbraio) dell’Osservatorio Spagnolo del Mercato del Vino (Oemv), riferito fino a settembre 2023 su base annua, decreta il cambio di leadership tra gli importatori mondiali, in termini di volume, con la Germania che resta stabile a 1,31 miliardi di litri (-0,4% pari a 5 milioni di litri in meno), superando gli Stati Uniti (-8%) che hanno “abbandonato” 246 milioni di litri.
Tra i primi tredici importatori, sempre guardando ai volumi, crolla la Cina (-26,9%, pari a 97 milioni di litri) mentre il Regno Unito è in terza posizione (-8,9%) con 1,2 miliardi di litri importati ma con 120 milioni in meno nell’ultimo anno.
La Russia è quella che sigla i numeri migliori, importando 56 milioni di litri (+16,8%) nell’anno preso come riferimento dal report.
Nessun cambio al vertice, invece, se guardiamo i principali Paesi importatori in termini di valore: gli Stati Uniti restano in testa con 6,5 miliardi, ma hanno speso 246 milioni di euro in meno negli ultimi 12 mesi (-3,6%), calo che si potrebbe spiegare con un mercato che è frenato, a causa di un “irrigidimento” dei consumatori, soprattutto i più giovani, e con stock abbondanti di prodotto da smaltire.
La Germania è la maggiore importatrice di vino
Lo stesso Oemv, Observatorio Español del Mercado del Vino ha riportato che il commercio mondiale di vino è sceso del 2,1% in termini di valore su base annua fino a settembre 2023, toccando quota 36,5 miliardi di euro; in basso anche l’export (-7,2%) che va sotto la “soglia psicologica” dei 10 miliardi di litri (9,9 miliardi), come non succedeva dal 2014.
Nella prima metà del 2023 la Germania ha registrato un leggero aumento dell’1% del volume delle importazioni di vino, raggiungendo i 649,4 milioni di litri.
Questa modesta crescita segue un trend particolarmente negativo osservato nella prima metà del 2022. Tuttavia, il prezzo medio al litro è sceso del 5%, passando da 2,09 a 1,98 euro, con una conseguente diminuzione del 4,1% della spesa totale, scesa a 1,287 miliardi di euro.
Questo cambiamento è in netto contrasto con l’andamento del 2022, che si è concluso con un calo dell’8,4% dei volumi e un aumento del 5,3% del prezzo medio, che ha leggermente attenuato il calo del valore a -3,6%.
Il 2023 era iniziato in modo piuttosto promettente per le importazioni di vino tedesco, con una crescita in valore superiore al 15% a gennaio. A questo però sono seguiti cinque mesi consecutivi di calo.
In termini di volume la Germania ha ora superato gli Stati Uniti come primo importatore di vino al mondo, anche se è ancora molto indietro rispetto agli stessi USA e al Regno Unito in termini di valore.
La Germania è sia un importante consumatore che un importante distributore di vini stranieri per gli altri mercati europei: il Paese importa principalmente vino sfuso, che ha rappresentato 3,63 milioni di ettolitri (un aumento del 6,6%), pari al 56% del volume totale.
Questa preferenza per il vino sfuso spiega perché il prezzo medio di acquisto della Germania è significativamente inferiore alla media mondiale.
Il vino in bottiglia, invece, ha perso la sua quota di mercato come secondo tipo di vino più importato in Germania, diminuendo del 6,3% a 240,8 milioni di litri (37% del totale).
Nonostante ciò, il vino in bottiglia è nettamente in testa in termini di valore, con 801,6 milioni di euro (in calo del 9,2%), pari al 62% della spesa totale.
È da notare che il vino imbottigliato è stata l’unica categoria a registrare una diminuzione del valore rispetto alla prima metà del 2022. Al contrario, il vino sfuso ha registrato un aumento del 6,7% in volume, raggiungendo 238,8 milioni di euro, pari al 18,5% del totale.
Questa disparità tra le categorie è ulteriormente evidenziata dalla differenza dei prezzi medi: il vino in bottiglia si attesta a 3,33 euro al litro (con un calo del 3,1%), mentre il vino sfuso rimane stabile a 66 centesimi al litro.
In un altro segmento, il volume di vino spumante importato è sceso del 5% a 30,7 milioni di litri, ma la spesa è aumentata del 3,4% a quasi 221 milioni di euro, grazie a un significativo aumento del prezzo dell’8,9% a 7,20 euro al litro.
Quali sono i fornitori internazionali?
Nella prima metà del 2023, la Germania si è rifornita di vino da 61 fornitori internazionali: la maggior parte delle importazioni è stata concentrata dai primi tre fornitori: Italia, Spagna e Francia, che insieme rappresentano l’80% delle importazioni totali di vino della Germania.
L’Italia e la Francia hanno registrato un calo significativo in termini di valore, rispettivamente del 6,8% e del 5,4%, pur rimanendo i primi due venditori.
La Spagna ha consolidato la sua terza posizione con una crescita del 5,2%, raggiungendo quasi 176 milioni di euro. In termini di volume, l’Italia è stata in testa con 232,3 milioni di litri (un aumento del 4%), seguita da vicino dalla Spagna con un significativo aumento del 16,6% a 196,4 milioni di litri. La Francia ha registrato un calo dei volumi, scendendo del 6,3% a 88,7 milioni di litri.
L’andamento dei prezzi tra i principali fornitori è stato vario: sia l’Italia (2,06 euro/litro) che la Spagna (90 centesimi/litro) hanno registrato un calo del 10% circa, con il vino spagnolo che è stato l’unico a non superare la soglia di un euro. La Francia, invece, ha mantenuto un prezzo medio più alto di 4,26 euro al litro, con un aumento dell’1%.
Oltre a questi fornitori principali, Sudafrica e Austria hanno mostrato tendenze contrastanti: il Sudafrica, quarto fornitore in termini di volume, ha registrato un calo del 30% a 21,2 milioni di litri, mentre l’Austria ha mantenuto la quarta posizione in termini di valore con 47,7 milioni di euro (un aumento dell’1,2%).
Gli Stati Uniti, nonostante un significativo aumento dei prezzi del 31%, hanno registrato una diminuzione del valore a 26,5 milioni di euro.
La Nuova Zelanda si è distinta per l’incredibile aumento del 197% dei ricavi di vendita e del 145% dei volumi, posizionandosi al 12° posto. Il prezzo del vino neozelandese è stato di 3,68 euro al litro, il secondo più alto dopo la Francia.
Infine, la Germania ha ridotto le importazioni di vino dall’Australia, dal Portogallo e dal Cile, indicando un cambiamento nelle preferenze di importazione e nelle dinamiche di mercato.