Già da piccolo aveva le idee chiare su quello che avrebbe voluto fare da grande, ma non si sarebbe mai immaginato di arrivare a questo traguardo.
È emozionato, soddisfatto e sollevato Pietro Russo quando l’Institute of Masters of Wine, la più autorevole e antica organizzazione del vino al mondo fondata a Londra nel 1953 ha appena annunciato il prestigioso titolo.
È il primo enologo d’Italia a conquistarlo, il terzo professionista italiano dopo Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi: un risultato raggiunto con determinazione e tenacia.
“È stato un percorso di studi difficilissimo e al contempo ricco di soddisfazioni – racconta, lui che oggi fa parte di una élite di 414 persone, da 31 Paesi diversi – Mi piace pensare che questo sia solo il punto di partenza per numerose altre sfide professionali”.
Classe 1985, siciliano nato a Marsala (Trapani), Russo è riservato e concreto, cresciuto immerso nel mondo del vino, al fianco del nonno viticoltore e del padre ispettore agroalimentare.
Dal 2010 è enologo del prestigioso brand siciliano Donnafugata, tra le aziende più importanti e note nel panorama enologico italiano e internazionale.
Un approdo nella sua Sicilia arrivato dopo aver studiato e viaggiato in mezzo mondo: dopo la maturità scientifica, Russo si laurea in Enologia a Conegliano Veneto (Treviso), poi prende la specialistica ad Asti.
Ma non gli basta, così continua la sua formazione internazionale con studi a Montpellier e Bordeaux, dove realizza una tesi sui terroir di Pomerol.
Quindi acquisisce esperienze sul campo in Languedoc, Sicilia, Spagna, ancora Bordeaux, Toscana e Nuova Zelanda, luoghi in cui mette alla prova e affina le sue capacità, portando avanti anche l’esperienza di giudice in numerosi concorsi enologici internazionali.
Ma è in Sicilia, la sua terra, che si ferma e che inizia a studiare per diventare MW. Lo racconta lui stesso: “Donnafugata è una palestra incredibile, dove quotidianamente ci si confronta con stimoli ed esigenze sempre nuove e dove una vendemmia vale per quattro. Sono felice di aver contribuito al consolidamento qualitativo dei vini aziendali e di aver partecipato attivamente alla nascita e allo sviluppo stilistico dei vini delle tenute dell’Etna e di Vittoria. La famiglia Rallo, alla quale sono riconoscente, mi ha dato la possibilità di continuare il percorso di studi e di lavorare quotidianamente a progetti ambiziosi e innovativi. Ritengo di avere una spiccata sensibilità nel percepire le potenzialità qualitative di un territorio e di adottare un approccio tecnico coerente e rispettoso per poterne rivelare le caratteristiche peculiari. Continuerò a collaborare con il team tecnico a progetti di rilievo per portare alla luce le ancora enormi potenzialità di crescita della Sicilia vinicola e dei suoi territori. Guardando al futuro, metterò a disposizione le mie competenze multidisciplinari per abbracciare nuovi progetti e sfide nel campo vitivinicolo”.
Lo studio è un investimento sicuro, una certezza, è quello stato della mente che ti permette di andare sempre più a fondo nelle cose, con la consapevolezza che capitalizzare in formazione non ha prezzo: è con questo spirito che Russo nel 2014 inizia il suo percorso di studente per diventare Master of Wine.
Superato il test d’ingresso, inizia il percorso dallo Stage 1 (gli stadi sono tre). Risale al 2015 il primo seminario a Rust, in Austria, a cui segue l’esame di giugno superato brillantemente: per Pietro si aprono così le porte dello Stage 2, la fase più difficile.
Tre lunghi anni tra viaggi, bootcamp di studio, confronti continui con altri Master of Wine e approfondimento di tutto ciò che ruota intorno al mondo del vino, ma anche di crescita relazionale e professionale.
Tutte esperienze che gli permettono di superare con successo la prova pratica di degustazione nel 2019. Nel 2020 gli esami vengono sospesi a causa della pandemia, ma nell’ottobre 2022 arrivano i risultati della parte teorica: Pietro Russo entra ufficialmente nell’ultima fase del percorso, lo Stage 3, che si concretizza con la stesura di un research paper (la tesi scientifica).
Come focus scelse un tema a lui caro: Comparative analysis of different tartaric stabilisation techniques, including the impact of new ingredient labelling rules, for Grillo and Nero d’Avola wines from Sicily (Analisi comparativa di diverse tecniche di stabilizzazione tartarica, compreso l’impatto delle nuove norme sull’etichettatura degli ingredienti, per i vini Grillo e Nero d’Avola siciliani), uno studio complesso e attuale in cui il neo MW ha confrontato i principali metodi di stabilizzazione tartarica, l’impatto sul profilo chimico-fisico dei vini e sui costi di produzione, applicato anche nella pratica alla produzione siciliana delle nuove norme di etichettatura.
“Il corso di studi mi ha arricchito – spiega Pietro Russo – non solo dal punto di vista delle conoscenze acquisite e del network, ma mi ha anche dato la possibilità di apprendere un metodo di lavoro rigoroso ed efficace, fondamentale per fare una sintesi delle mie competenze e per comprendere e comunicare un vino con lo scopo di posizionarlo in un contesto qualitativo e commerciale”.
Diventare un Master of Wine non significa solo studiare, viaggiare, imparare cose nuove e approfondite: significa acquisire un metodo di studio rigoroso, disciplina, forma mentis solida e costante.
Oggi, acquisito l’importante e prestigioso titolo, l’obiettivo di Russo è dare nuova linfa al vino italiano e ulteriore visibilità in ambito internazionale: “Con i MW Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi costituiamo un team di connazionali che, con competenza, diversità e complementarità, si fa ambasciatore autorevole dell’eccellenza enoica nazionale nel mondo. Insieme abbiamo inoltre redatto il capitolo italiano della Sotheby’s Wine Encyclopedia, riconosciuta come la bibbia del vino mondiale”.
L’Institute of Masters of Wine è un’organizzazione fondata nel 1953, i cui membri sono i Masters of Wine. La missione è promuovere l’eccellenza, la condivisione e la conoscenza tra i diversi settori della comunità globale del vino.
I Masters of Wine dimostrano la loro conoscenza di tutti gli aspetti del vino superando l’esame finale, riconosciuto a livello mondiale per il rigore e gli standard esigenti.
La prova prevede una serie di papers teorici e degustazioni alla cieca, oltre a un progetto di ricerca individuale che possa contribuire alla comprensione del mondo del vino.
Dopo aver superato l’esame, i Masters of Wine sono tenuti a firmare un codice di condotta prima di potersi fregiare del titolo e di utilizzare le iniziali MW. Il codice richiede di agire con onestà e integrità e di utilizzare ogni opportunità per condividere la propria conoscenza del vino con gli altri.
Sono attualmente 414, ad oggi, i Masters of Wine, che provengono da 31 diversi Paesi del mondo. L’Institute of Masters of Winerappresenta ancora l’ambizione più alta per i professionisti del vino di tutto il mondo.
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