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Champagne: la rinascita dei vini fermi grazie al clima caldo

La Champagne, celebre per i suoi spumanti di alta qualità, sta vivendo un sorprendente rinascimento nel settore dei vini fermi, noti come Coteaux Champenois. Questo cambiamento è frutto di un clima più caldo che ha reso la regione particolarmente favorevole alla produzione di vini rossi e bianchi di alta qualità. Esploriamo insieme la storia e le peculiarità di questi vini, che, sebbene considerati minori, stanno guadagnando un riconoscimento sempre maggiore nel panorama vinicolo.

La storia della viticoltura in Champagne

La viticoltura in Champagne ha radici antiche, risalenti all’VIII secolo, quando furono fondate abbazie per la coltivazione delle viti. Solo nel 1328, con l’incoronazione di Filippo VI, i vini di Champagne iniziarono a ottenere fama e popolarità a corte. Da quel momento, i vini fermi di Champagne cominciarono a competere con quelli della Borgogna, rendendo la regione un punto di riferimento nel mondo vinicolo. Sotto il regno di Luigi XIV, i vini di Aÿ divennero particolarmente apprezzati, e i villaggi di Aÿ e Bouzy si contendevano la supremazia per la qualità dei loro vini rossi.

L’evoluzione dei vini fermi

Con l’evoluzione della viticoltura, la Champagne ha visto emergere vitigni chiave come Pinot Noir, Gamay e Fromenteau (Pinot Gris) per i rossi. Inizialmente i vini prodotti erano dei clairets, ma dalla metà del XVIII secolo, la qualità dei vini rossi migliorò notevolmente. Tuttavia, il clima settentrionale della regione ha sempre rappresentato una sfida per la produzione di rossi di alta qualità.

  1. XIX secolo: Periodo d’oro per i vini rossi di Champagne, con produzioni apprezzate e citate da enologi dell’epoca.
  2. XX secolo: L’ascesa delle bollicine portò a un drastico declino della produzione di vini fermi.
  3. Anni ’70: L’istituzione della AOC Coteaux Champenois stabilì regole specifiche per la produzione di questi vini.

Il rinascimento dei Coteaux Champenois

Negli ultimi anni, grazie a un clima più caldo, i vigneron e le maison di Champagne stanno riscoprendo la potenzialità dei Coteaux Champenois. Questo nuovo ciclo climatico ha facilitato la produzione di vini rossi e bianchi più strutturati e di qualità. I rossi, principalmente da Pinot Noir, stanno guadagnando attenzione, mentre i vini prodotti da Meunier offrono una piacevole sorpresa.

Nonostante questa rinascita, i Coteaux Champenois restano una denominazione di nicchia. Ci sono diversi motivi per questo:

  1. Sacrificio delle uve: La produzione di vini fermi richiede un sacrificio delle uve destinate allo Champagne.
  2. Costi elevati: I costi di produzione si riflettono inevitabilmente sul prezzo finale.
  3. Competizione: La concorrenza con le denominazioni più consolidate rende difficile il loro affermarsi nel mercato.

Le sfide legate ai suoli della Champagne complicano ulteriormente la situazione. Nonostante ciò, gli appassionati di vino concordano sull’importanza di provare questi vini, che raccontano una storia di tradizione e innovazione.

In questo contesto di riscoperta, la Champagne si prepara a riscrivere la sua storia, abbracciando un futuro dove i vini fermi possono finalmente emergere dall’ombra delle bollicine. Con i Coteaux Champenois, i produttori stanno dimostrando che la Champagne può vantare una diversità vinicola che va oltre le sue celebri bollicine, regalando esperienze gustative uniche e affascinanti.

Redazione Vinamundi

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