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Champagne in crisi: vendite in calo del 9% nel 2024, il Prosecco fa la sua parte

Il 2024 si è rivelato un anno difficile per il settore dello Champagne, che ha registrato un calo significativo delle vendite a livello globale. Secondo i dati del Comité Champagne, le spedizioni, inclusa la Francia, hanno subito una riduzione per il secondo anno consecutivo, evidenziando una fase di difficoltà per una delle bevande più iconiche al mondo. Dopo aver raggiunto il record di 325 milioni di bottiglie nel 2022, le vendite sono crollate a 271,4 milioni nel 2024, segnando una riduzione del 9,2% rispetto al 2023. Questo trend negativo ha riportato il mercato a livelli inferiori a quelli del 2019, con circa 27 milioni di bottiglie in meno.

Cause del calo delle vendite

Il calo delle vendite non si limita solo al mercato internazionale, ma colpisce anche quello interno francese. Le esportazioni di Champagne hanno registrato una diminuzione del 10,8% nel 2024, scendendo a 153,2 milioni di bottiglie. Questo dato è significativo, poiché il 56,4% delle vendite di Champagne avviene al di fuori dei confini francesi. In Francia, il mercato ha assorbito 118,2 milioni di bottiglie, segnando una riduzione del 7,2% rispetto al 2023. Il Comité Champagne ha sottolineato come il contesto politico ed economico negativo continui a influenzare le vendite.

Cambiamento delle preferenze dei consumatori

Uno dei fattori principali del declino è il cambiamento delle preferenze dei consumatori. Negli ultimi tempi, si è assistito a un significativo spostamento verso prodotti a prezzi inferiori, come il Crémant e il Prosecco. Questi spumanti, pur non avendo la stessa storicità e prestigio dello Champagne, stanno guadagnando popolarità, specialmente tra i consumatori più giovani e quelli attenti al prezzo. La crescente affermazione del Prosecco, originario del Veneto, ha saputo conquistare il mercato globale con un’offerta di qualità a prezzi più accessibili, risultando particolarmente attraente in un contesto economico caratterizzato da incertezze e inflazione.

Reazioni del settore

Maxime Toubart, presidente del Syndicat général des vignerons e co-presidente del Comité Champagne, ha descritto la situazione attuale come una vera e propria cartina al tornasole dell’economia globale. Ha affermato che «lo Champagne è un barometro del sentimento dei consumatori». Le attuali sfide economiche, come l’aumento dell’inflazione e i conflitti internazionali, hanno influenzato il comportamento degli acquirenti, portando a un atteggiamento di cautela, specialmente nei mercati principali come Francia e Stati Uniti.

In risposta a questa crisi, David Chatillon, presidente dell’Union des maisons de Champagne e co-presidente del Comité Champagne, ha sottolineato l’importanza di prepararsi per il futuro. Ha dichiarato: «È nei momenti meno favorevoli che dobbiamo prepararci per il futuro», evidenziando la necessità di mantenere una rotta chiara in termini di sviluppo sostenibile e di esplorazione di nuovi mercati e consumatori.

La sfida della competizione

La crisi delle vendite di Champagne riflette anche la crescente competizione nel mercato degli spumanti. Oltre al Prosecco, altri vini frizzanti emergenti stanno guadagnando terreno, rendendo il mercato ancora più competitivo. I produttori di Champagne dovranno affrontare questa sfida migliorando la qualità dei loro prodotti e rivedendo le loro strategie di marketing e distribuzione.

In questo contesto di incertezze, il settore dello Champagne si trova di fronte a una svolta cruciale. La capacità di adattarsi e rispondere alle nuove esigenze dei consumatori sarà fondamentale per il futuro della bevanda francese. La sfida non è solo quella di recuperare le vendite perdute, ma anche di ripristinare la fiducia dei consumatori nel brand Champagne, che ha un valore inestimabile legato alla sua tradizione e al suo prestigio. Con l’attenzione sempre più rivolta ai prodotti locali e sostenibili, il futuro dello Champagne dipenderà dalla sua abilità di innovare, pur rimanendo fedele alle sue radici storiche. Le case produttrici dovranno trovare un equilibrio tra tradizione e modernità per attrarre una nuova generazione di consumatori.

Redazione Vinamundi

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