Il Cerasuolo d’Abruzzo è una delle più prestigiose e apprezzate tipologie di vino rosato, prodotto a partire dal vitigno a bacca nera Montepulciano.
La sua storia si incrocia spesso con quella del Montepulciano d’Abruzzo e soltanto i metodi di produzione li differenziano: il Cerasuolo è infatti ottenuto dalla vinificazione in bianco dell’uva rossa con macerazioni più o meno prolungate che gli regalano sfumature e aromi diversi.
Il suo successo è legato a nomi storici come Emidio Pepe e Valentini, che hanno scoperto le sue pregevoli qualità dopo un lungo affinamento in bottiglia.
Infatti, è uno dei rosati più longevi al mondo perché presenta un gran numero di sostanze antiossidanti che gli permettono di raggiungere la piena espressione dopo un lungo periodo. Ma andiamo a conoscerlo più nel dettaglio!
Il Cerasuolo d’Abruzzo è una Denominazioni italiana storica e unica perché la prima, in ordine di tempo, dedicata solo ed esclusivamente ad un vino rosato.
Inizialmente, il Cerasuolo d’Abruzzo era una specifica tipologia di vino facente parte della D.O.C. Montepulciano d’Abruzzo, inserita nel suo disciplinare dal 1968. Successivamente, dato il suo successo, il suo enorme valore e la sua particolarità, fu riconosciuta come D.O.C. autonoma, a partire dalla vendemmia 2010.
Il Cerasuolo d’Abruzzo è una D.O.C. riservata a due tipologie di vino rosato: la versione base e la versione Superiore. Per definizione, questa seconda tipologia si caratterizza per una resa per ettaro delle uve inferiore rispetto alla versione base e per il titolo alcolometrico volumico totale minimo sempre superiore alla versione base.
Per quanto riguarda la versione Superiore del Cerasuolo d’Abruzzo, è prevista anche la possibilità di maturazione in legno ed è obbligatoria l’immissione al consumo dal 1° marzo dell’anno successivo alla vendemmia, mentre la versione base può essere immessa al consumo a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia.
Il Cerasuolo d’Abruzzo si ottiene dalla vinificazione delle uve a bacca rossa del vitigno Montepulciano. In particolare, il vino Cerasuolo d’Abruzzo, in entrambe le versioni, deve essere ottenuto da uve Montepulciano per almeno l’85% della sua base ampelografica. Per l’eventuale 15% restante possono essere utilizzate le uve di altri vitigni a bacca rossa non aromatici coltivabili in Abruzzo.
Come si può intuire dal nome, il Cerasuolo d’Abruzzo si produce in Abruzzo, in particolare, questo vino si può produrre in alcuni comuni dislocati tra la provincia di Chieti, la provincia di L’Aquila, la provincia di Pescara e la provincia di Teramo.
Il disciplinare di produzione impone che le uve per ottenere il Cerasuolo possano essere coltivate soltanto in vigneti collinari, ben esposti, fino ad un’altitudine massima di 500 metri s.l.m. (fino a 600 metri per quelli orientati a sud).
Mentre l’attributo d’Abruzzo è un esplicito riferimento alla regione di provenienza di questo vino, il termine Cerasuolo, invece, si riferisce a una sua specifica qualità. Cerasuolo deriva da cirasce che, in dialetto abruzzese, vuol dire ciliegia. Il riferimento è al colore tipico di questo rosato, che ricorda appunto la ciliegia. Il riferimento è anche al suo bouquet aromatico che evidenzia note di frutti rossi, tra cui la ciliegia.
Il Cerasuolo d’Abruzzo si ottiene attraverso uno specifico metodo produttivo. Nello specifico, si ottiene dalla vinificazione in bianco delle uve Montepulciano, a bacca rossa, con una breve macerazione a freddo, per 8-12 ore.
In questo modo, solo una parte delle sostanze coloranti contenute nella buccia delle uve viene rilasciata al mosto, donando a questo vino la sua tipica colorazione.
Inoltre, un altro tratto tipico del metodo produttivo del Cerasuolo è la raccolta delle uve Montepulciano leggermente anticipata rispetto alla vendemmia delle stesse uve quando utilizzate per la produzione di vini rossi.
Il Cerasuolo d’Abruzzo è un vino dal tipico color rosa ciliegia, dal bouquet di profumi caratterizzato da un mix di note fruttate, frutti rossi in genere e ciliegia, e note vinose, a cui si aggiungono note eteree nella tipologia Superiore. Al sapore è fresco, con una leggera e rinfrescante vena acidula e con un retrogusto gradevolmente ammandorlato.
Il Cerasuolo d’Abruzzo è un vino che si abbina alla perfezione con il pesce alla griglia. É ottimo anche con le carni bianche ed è uno di quei vini che può essere bevuto con la pizza. Infine, il Cerasuolo d’Abruzzo va servito alla temperatura di servizio dei vini rosati: 10-12°C per poter apprezzare al meglio i suoi profumi e sapori.
Un esempio di Cerasuolo d’Abruzzo Superiore è il Villa Gemma di Masciarelli: si tratta di un rosato giovane e brioso, profumato e fragrante, che ben esprime la gioia conviviale di dividere un piacevole momento in compagnia.
La sua buona struttura e persistenza lo rendono particolarmente versatile a tavola, dove trova ottimi abbinamenti dagli antipasti, ai primi piatti ai secondi di carni delicate o di pesce in umido. Perfetto per accompagnare zuppe di pesce o brodetti di mare, ma indicato anche per occasioni conviviali informali a base di pizza e formaggi freschi.
Il Superiore Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma di Masciarelli si presenta con un bellissimo colore cerasuolo brillante. Il profilo olfattivo seduce per la fragranza e la delicatezza degli aromi di piccoli frutti di bosco e ciliegia, impreziositi da eleganti cenni floreali. Il sorso è croccante e accattivante, con frutto fragrante, viva freschezza e nitida vena sapido minerale. Il finale è piacevolmente persistente.
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