L’arte della vinificazione ha trovato una delle sue espressioni più alte nel Cepparello di Isole e Olena, un vino che ha saputo conquistare il cuore degli intenditori e degli appassionati. Quando Paolo De Marchi vinificò per la prima volta il Cepparello nel 1980, pochi avrebbero potuto immaginare che quel “vino da tavola” sarebbe diventato un’icona del panorama vinicolo italiano. Oggi, a oltre quarant’anni dalla sua nascita, il Cepparello continua a dimostrare che la grandezza non ha bisogno di compromessi.
Il Cepparello è nato come una sfida alle rigide regole del Chianti Classico, che all’epoca imponevano l’aggiunta di altri vitigni autoctoni. Oggi, il vino è classificato come IGT Toscana e rappresenta l’essenza di un territorio ricco di storia e tradizione. La sua produzione si basa su:
La storia della cantina Isole e Olena è indissolubilmente legata alla famiglia De Marchi. Francesco De Marchi acquistò la tenuta nel 1956, mentre suo figlio Paolo prese le redini dell’azienda nel 1976, creando il Cepparello solo quattro anni dopo. Questo vino è diventato un simbolo della qualità toscana e della capacità di innovare mantenendo saldamente radicate le tradizioni.
Nel 2022, la cantina è passata sotto il controllo di EPI, un gruppo francese noto per la sua precedente proprietà di Biondi-Santi. Questo passaggio è avvenuto nel segno della continuità, con un grande rispetto per la storia e la filosofia di Paolo De Marchi. Emanuele Reolon, il nuovo estate director, ha trascorso un anno accanto a De Marchi per assimilare la sua visione. La missione rimane invariata: produrre vini unici.
Il Cepparello non proviene da un singolo vigneto, ma da una selezione delle migliori uve di sangiovese della tenuta, coinvolgendo decine di parcelle ogni anno. I 56 ettari di vigneti, di cui 41 dedicati al sangiovese, sono distribuiti tra i due borghi da cui l’azienda prende il nome: Isole e Olena.
Reolon sottolinea l’importanza di preservare l’eredità di Paolo, migliorandola dove possibile. La selezione delle uve inizia già a fine luglio e prosegue fino a una selezione finale dopo un anno di affinamento in legno. Ogni parcella selezionata segue un percorso individuale, con raccolta manuale e affinamento separato.
Recentemente, l’arrivo del pedologo Pedro Parra ha portato a un’analisi più approfondita dei suoli, aumentando così la base da cui scegliere il miglior sangiovese per il Cepparello. Reolon evidenzia anche l’importanza degli investimenti in cantina, con l’acquisto di serbatoi più piccoli per aumentare le microvinificazioni.
Un altro aspetto fondamentale sono i 12 cloni di sangiovese registrati da Isole e Olena, che permettono di mantenere freschezza ed eleganza, anche nelle annate più calde. Con i cambiamenti climatici, questa caratteristica è diventata cruciale per la qualità del vino.
La vendemmia 2024 vedrà solamente il 50% del vino maturare in barrique, mentre il resto sarà diviso tra tonneaux e botti di grandi dimensioni. Questo cambiamento riflette l’impegno di Isole e Olena per l’innovazione continua e la qualità, mantenendo sempre il rispetto per la tradizione.
La recente verticale di nove annate del Cepparello rappresenta un viaggio attraverso l’evoluzione climatica e stilistica di questo vino straordinario. Ogni vino in questa verticale racconta una storia di equilibrio e complessità, con un fruttato rosso sempre presente, accompagnato da una firma balsamica.
I vini di Cepparello, con il loro potenziale di invecchiamento, promettono di continuare a sorprendere gli appassionati di vino per molti anni a venire. La qualità toscana di Isole e Olena è destinata a rimanere una costante nel panorama vinicolo italiano, unendo tradizione e innovazione in un calice.
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