Il riso è un alimento che ha saputo conquistare il palato degli italiani di tutte le età. Mentre il Carnaroli festeggia i suoi ottant’anni, il panorama del consumo di riso in Italia si evolve e si diversifica. Secondo un’indagine condotta da AstraRicerche per l’Ente Nazionale Risi, negli ultimi dieci anni il consumo interno di riso è aumentato del 6%, mentre le esportazioni sono cresciute del 4%. Questi dati evidenziano come il riso non sia solo un alimento tradizionale, ma anche un ingrediente moderno e versatile, capace di adattarsi ai gusti e alle abitudini di consumo delle nuove generazioni.
Le preferenze dei consumatori
La ricerca rivela che i giovani tra i 18 e i 29 anni preferiscono gustare il riso in piatti esotici come sushi e pokè, mentre i consumatori più maturi tendono a utilizzarlo in piatti unici come insalate, tiella e paella. Per le generazioni più anziane, il riso è indissolubilmente legato al risotto, piatto simbolo della cucina italiana. Questa differenziazione nell’uso del riso dimostra la sua capacità di essere un elemento chiave in una varietà di preparazioni culinarie, rendendolo un cibo amato da tutti.
I piatti a base di riso più consumati
L’Osservatorio sul consumo del riso in Italia ha evidenziato come il riso, grazie alla sua versatilità, sia diventato un alimento di riferimento nella dieta degli italiani. I piatti a base di riso più consumati includono:
- Risotto (70,3%)
- Insalate di riso (58,8%)
- Riso bollito semplice (37,6%)
Quest’ultimo è spesso utilizzato come contorno. Tuttavia, l’adozione di ricette etniche come il sushi, apprezzato dal 23,2% degli intervistati, e il riso alla cantonese (17,7%) sta spingendo la domanda verso varietà di riso lunghe, come Basmati e Thaibonnet, a scapito delle varietà tonde come Arborio e Vialone Nano.
La storia del Carnaroli
La storia del Carnaroli è affascinante e il suo sviluppo è legato a un’importante innovazione nel settore risicolo. Creato per la prima volta nel 1945 dal risicoltore Ettore de Vecchi, incrociando le varietà Vialone e Lencino, il Carnaroli è diventato un simbolo della produzione risicola italiana. La tecnica dell’ibridazione, sperimentata per la prima volta in Europa nel 1925 da Giovanni Sampietro a Vercelli, ha permesso di creare varietà di riso con caratteristiche superiori, rendendo il Carnaroli particolarmente apprezzato per la preparazione di risotti cremosi e saporiti.
Il futuro del riso italiano
Per celebrare questo importante anniversario, l’Ente Nazionale Risi ha avviato un programma di iniziative che si estenderà per tutto il 2025, coinvolgendo istituzioni e consumatori. Uno degli eventi chiave sarà la fiera internazionale Risò, che si terrà a Vercelli a metà settembre. Questo evento rappresenterà un’importante vetrina per il settore risicolo italiano, permettendo di esplorare le diverse sfaccettature della produzione e del consumo di riso, con un focus particolare sulle tendenze culinarie contemporanee.
Nonostante il crescente interesse per il riso, i dati rivelano una situazione complessa per la produzione nazionale. Negli ultimi dieci anni, la produzione di riso in Italia è diminuita del 5%, mentre l’importazione è aumentata del 66%. Ciò indica che l’offerta non è riuscita a soddisfare la domanda crescente di riso, alimentata dalla versatilità del cereale e dai suoi molteplici benefici per la salute. Infatti, il riso è considerato un alimento sano dal 77,5% dei consumatori, è facilmente digeribile (83,5%) e contribuisce al benessere degli sportivi (79,8%).
Le proprietà salutistiche del riso sono supportate dalla sua assenza di glutine, notata dal 72,2% degli intervistati, e dalla sua ricchezza in carboidrati e vitamine. Queste virtù hanno spinto il 45% degli italiani a consumare riso almeno una volta alla settimana e il 43% almeno una volta al mese. Solo il 12% degli italiani ha dichiarato di non consumare mai riso, un dato che evidenzia il radicamento di questo alimento nella dieta quotidiana.
Tuttavia, il settore risicolo italiano sta cercando di attrarre anche quel 12% di consumatori che ancora non include il riso nella propria alimentazione. Le aziende stanno diversificando la loro offerta, proponendo prodotti innovativi e contemporanei. Si stanno esplorando nuove occasioni di consumo, come il fuoripasto e la prima colazione. Le alternative a base di riso, come chips, barrette, gallette e bevande vegetali, hanno trovato un buon riscontro nel mercato, con oltre il 17% degli italiani che acquista sostituti del pane a base di riso e il 17,5% che opta per le bevande a base di riso.
Il futuro del riso italiano sembra promettente, con un potenziale di crescita che si estende ben oltre le tradizionali ricette nostrane. Con l’adattamento alle nuove tendenze alimentari e la valorizzazione delle varietà locali, il riso italiano, e in particolare il Carnaroli, continua a scrivere la sua storia di successo, cercando di conquistare sempre più cuori e palati.