Bollicine che passone! Un mondo da scoprire…

Rispetto ad un vino, nella produzione di bollicine bisogna tenere d’occhio diversi aspetti, e per ottenere uno dei prodotti più amati e apprezzati al mondo, il processo deve essere meticoloso e non tralasciare nessun passaggio fondamentale. Ma andiamo ad analizzare come si producono e come si servono queste prelibatezze, muovendoci tra due delle migliori proposte sul mercato internazionale, il francese champagne e l’italianissimo prosecco.

Champagne
Immagine | Pixabay @ alexdelor

I segreti dello champagne

È probabilmente il più apprezzato e famoso in questo campo, e non ci si può esimere dal partire proprio dallo champagne quando si parla di bollicine. Il famoso vino spumante transalpino, rispetto alla produzione dei classici vini, presenta caratteristiche del tutto uniche, proviamo a conoscerle meglio insieme. La vendemmia dello champagne deve essere attuata rigorosamente in maniera manuale, con un’uva matura al punto giusto per effettuare la pigiatura al meglio. Non necessariamente per ottenere uno champagne è necessaria la bacca bianca, anche la bacca nera è utilizzabile nel processo, esempi di questa produzione sono il Pinot Nero e lo Chardonnay ad esempio. Per ottenere uno champagne che si possa definire autentico, inoltre, verrà portata a compimento una doppia fermentazione, prima del mosto nel tino, e successivamente del vino in bottiglia. In questo modo si può ottenere il più famoso, e in alcuni casi pregiato, vino spumante francese.

Un’eccellenza italiana: il prosecco

Dalla Francia ci spostiamo nel Belpaese, principalmente nelle aree di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, dove avviene la magia della produzione del prosecco, una vera e propria eccellenza tutta italiana apprezzata in tutto il mondo, tanto da considerarsi probabilmente l’alternativa più valida del più noto champagne. Il prosecco può essere gustato in tre tipologie diverse, che si differenziano principalmente per la gradazione alcolica, partendo da un titolo alcometrico volumico naturale di minimo 10,50%, passando al prosecco spumante con 11% di gradazione minima fino ad arrivare al prosecco frizzante che si attesta ad un minimo di 9%. Sono molteplici anche in questo caso i vitigni utilizzati per la produzione del prosecco, e come per lo champagne troviamo sia lo Chardonnay che i Pinot.

Prosecco
Immagine | Pixabay @ Kees Koertshuls

Come servire al meglio le bollicine

Una buona bollicina può essere apprezzata ancora di più se abbinata al piatto giusto, e in tema di feste non possiamo esimerci dal porre ancora maggiore attenzione a questo aspetto. Se parliamo di champagne, un Blanc de Blancs, ad esempio, è l’ideale per un inizio elegante di pasto, accompagnato da tartine, foie gras o caviale, se optiamo per un Brut o un Rosè invece, sarà ottimo con un prosciutto o con dei fritti. Venendo in casa nostra il prosecco si sposa, ovviamente, con piatti a base di pesce e crostacei, ma è ottimo anche per un aperitivo con salatini e antipasti da banco.

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