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Bevande detox per un Dry January: i consigli di un Master of Wine

Gennaio è un mese di nuovi inizi e riflessione, un momento in cui molti decidono di intraprendere il Dry January, un’iniziativa che promuove l’astinenza dall’alcol per un mese intero. Questo periodo è particolarmente significativo per chi desidera fare una pausa dai eccessi delle festività natalizie. Vivendo a Montalcino, un luogo ricco di tradizioni vinicole e paesaggi mozzafiato, posso confermare quanto sia affascinante esplorare alternative alcoliche durante questo mese. Ecco alcuni suggerimenti per rendere il vostro Dry January non solo salutare, ma anche delizioso.

Cordiali no alcol: un’alternativa elegante

Una delle tendenze emergenti è quella dei cordiali no alcol. Recentemente, ho scoperto il termine “zebra-striping”, che si riferisce alla pratica di alternare bevande alcoliche con bevande analcoliche. Questa strategia non solo riduce il consumo di alcol, ma permette anche di godere di sapori diversi senza privarsi del piacere di una serata speciale. In Gran Bretagna, dove i dazi sull’alcol sono elevati, stanno emergendo sempre più vini leggeri e bevande analcoliche di alta qualità.

Ecco alcuni esempi di cordiali no alcol che vale la pena provare:

  1. Jukes Cordialities: una linea di cordiali creata dal critico enologico Matthew Jukes, vincitrice del WAFA 2024 (World Alcohol Free Awards). Questi drink presentano un packaging elegante e una base di aceto di mele biologico, frutta, verdura, erbe aromatiche e spezie.
  2. Varianti: disponibili in bianco, rosso e rosato, possono essere diluiti a piacere, rendendoli una scelta versatile e raffinata.
  3. Riconoscimenti: serviti in ristoranti stellati e su compagnie aeree come Saudi Airlines, evidenziando la loro qualità.

Scoprire il Koshu: il vino giapponese a bassa gradazione

Se preferite rimanere nel regno del vino, una scelta eccellente per il Dry January è il Koshu, un vitigno autoctono giapponese. Le origini di quest’uva risalgono al XII secolo, precisamente al 1186, quando fu scoperta in forma selvatica nella prefettura di Yamanashi. Oggi, oltre il 40% delle uve da vino coltivate in Giappone sono Koshu, rendendola una delle varietà più rappresentative del paese.

Ecco alcuni dettagli sul Koshu:

  1. Chateau Mercian: una delle cantine più storiche del Giappone, fondata nel 1870, produce vini con uve Koshu coltivate ai piedi del Monte Fuji.
  2. Caratteristiche: i vini hanno una gradazione alcolica che oscilla tra l’11,5% e il 12%, offrendo un’alternativa leggera e gustosa.
  3. Profilo aromatico: note agrumate e floreali, perfette per rinfrescare il palato e accompagnare cibi leggeri.

Bevande fermentate: un’opzione rinfrescante

Oltre ai cordiali e ai vini a bassa gradazione, un’altra opzione interessante sono le bevande fermentate come il kombucha. Questa bevanda a base di tè fermentato è ricca di probiotici e offre una gamma di sapori che possono soddisfare anche i palati più esigenti. Il kombucha è disponibile in molte varianti, con aggiunta di frutta, erbe e spezie, rendendolo un’ottima alternativa alcolica per chi cerca qualcosa di fresco e dissetante.

Inoltre, molte aziende stanno iniziando a produrre bevande analcoliche che imitano i sapori del vino o della birra, ma senza alcol. Queste bevande offrono un’esperienza di gusto simile a quella delle loro controparti alcoliche, ma senza i rischi associati al consumo di alcol.

Conclusione

In questo mese di gennaio, mentre le vigne riposano e la natura si prepara per la nuova stagione, è il momento ideale per riflettere sulle proprie abitudini e scegliere di prendersi cura di sé stessi. Le alternative analcoliche, dai cordiali eleganti ai vini a bassa gradazione e alle bevande fermentate, offrono un modo per godere del piacere della convivialità senza il peso dell’alcol. Queste scelte non solo possono contribuire a una pausa salutare, ma possono anche arricchire la nostra esperienza gastronomica e sociale, portandoci a scoprire nuovi sapori e nuove tradizioni.

Redazione Vinamundi

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