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Aumento delle tasse su vini e spirit nel Regno Unito: quanto peserà sul tuo portafoglio?

A partire dal primo febbraio 2024, i consumatori britannici dovranno affrontare un significativo aumento dei prezzi per vini e alcolici. Questa notizia, comunicata dalla WSTA (Wine and Spirit Trade Association), un’associazione che rappresenta le imprese del settore enologico e degli spirit nel Regno Unito, è il risultato di un incremento del 3,6% dovuto alle politiche fiscali del governo di Londra e alle misure contenute nella recente legge di bilancio, il cosiddetto “autumn budget”.

Aumento dei costi per vini e spirit

Secondo le informazioni fornite dalla WSTA, il sistema di tassazione subirà variazioni in base al grado alcolico del prodotto. Ad esempio:

  1. Per una bottiglia di vino con un contenuto alcolico del 14,5% vol., i consumatori dovranno affrontare un costo aggiuntivo di oltre 54 penny, un incremento che rappresenta circa il 20% rispetto ai prezzi attuali.
  2. Per una bottiglia di gin, l’aumento stimato è di circa 32 penny.

In un contesto già difficile per le aziende del settore, questo aumento si aggiunge a un precedente incremento della tassazione avvenuto ad agosto 2023, che ha visto il prezzo di una bottiglia di vino rosso aumentare di ben 98 penny, equivalente a quasi una sterlina. Questo crescente peso fiscale si riflette su un mercato già provato, dove i consumi di alcolici sono in calo dal 2023, portando a una diminuzione delle entrate fiscali governative.

Impatti futuri e preoccupazioni del settore

La WSTA mette in guardia anche riguardo agli aumenti futuri legati alla legge sul riciclo degli imballaggi, che entrerà in vigore ad aprile 2025. Questa normativa prevede costi aggiuntivi per le aziende, stimati in media a:

  • 12 penny per ogni bottiglia di vino
  • 18 penny per i superalcolici

Le aziende del settore beverage, già sotto pressione, non potranno assorbire completamente questi costi e saranno costrette a trasferirli ai consumatori. Di conseguenza, il costo reale di una bottiglia di gin potrebbe aumentare di almeno 60 penny, mentre per una bottiglia di vino rosso con il 14,5% di alcol, l’aumento potrebbe arrivare a circa 80 penny.

Conseguenze per i consumatori e le imprese

Secondo le stime della WSTA, ci troviamo di fronte al più grande incremento di prezzi degli ultimi 50 anni, con un aumento che supera il 10% per birre e spirit e raggiunge almeno il 20% per la maggior parte dei vini. Questo scenario ha portato a un trend preoccupante: i consumi di alcolici nel Regno Unito sono in costante calo, con un impatto negativo sulle entrate fiscali governative. Secondo i dati forniti dall’HMRC (l’agenzia delle entrate britannica), il bilancio del governo mostra un deficit di 209 milioni di sterline nell’anno finanziario che va da aprile a dicembre 2024, rispetto all’anno precedente.

Le conseguenze di queste politiche fiscali non ricadranno solo sui consumatori, ma avranno anche un impatto devastante sulle imprese del settore. Miles Beale, CEO della WSTA, avverte che alcuni dei principali rivenditori potrebbero subire perdite significative, con ripercussioni a catena su produttori e distributori. In un contesto già complesso, l’impatto delle tasse sugli alcolici e delle normative sul riciclo degli imballaggi potrebbe portare alla scomparsa di alcuni prodotti dagli scaffali.

In aggiunta a questi fattori, la crescente pressione sui costi dei materiali da imballaggio, come il vetro, potrebbe ulteriormente aggravare la situazione. Le previsioni indicano che il costo del vetro potrebbe aumentare fino a 240 sterline per tonnellata, incidendo direttamente sui prezzi finali al consumatore.

Il panorama del mercato alcolico nel Regno Unito è dunque in un momento di transizione, influenzato da una combinazione di fattori economici, politiche fiscali e cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. I prossimi mesi saranno cruciali per comprendere come queste dinamiche influenzeranno non solo i prezzi, ma anche la varietà e la disponibilità di prodotti sul mercato.

Redazione Vinamundi

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