
Asti Spumante e Moscato d’Asti: il segreto di un mercato da 400 milioni di euro nel 2024
Il 2024 si prospetta come un anno di consolidamento per il settore dell’Asti Docg, con risultati che parlano chiaro: oltre 90 milioni di bottiglie vendute e un fatturato che si attesta intorno ai 400 milioni di euro. Questi numeri non solo confermano la solidità di queste due famose denominazioni piemontesi, ma evidenziano anche l’importanza crescente dell’export e delle nuove strategie di sviluppo adottate dal Consorzio.
Un settore in crescita
L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti non sono semplicemente vini; rappresentano un simbolo della tradizione vinicola italiana e un patrimonio culturale del Piemonte. L’86% delle vendite è realizzato all’estero, un dato che sottolinea l’appeal internazionale di queste etichette. Nonostante le incertezze legate all’imposizione di potenziali dazi negli Stati Uniti, il Consorzio Asti Docg ha messo in atto un piano strategico di diversificazione, mirando a espandere la presenza del Moscato d’Asti in mercati emergenti, in particolare in Asia.
Giacomo Pondini, direttore del Consorzio, ha dichiarato: «Stiamo lavorando per ampliare la nostra presenza nel mercato asiatico, dove ci sono grandi opportunità di crescita». Gli Stati Uniti, nonostante le sfide, continuano a rappresentare un mercato fondamentale, con circa il 60% delle esportazioni di Moscato d’Asti destinate oltreoceano. Questo pone il Moscato d’Asti in una posizione privilegiata per conquistare il palato dei consumatori americani, che apprezzano sempre più i vini dolci e aromatici.
Evoluzione dei gusti in Italia
Se da un lato l’export continua a brillare, dall’altro il mercato domestico ha mostrato segnali di stagnazione. Nel 2024, le vendite interne hanno registrato un lieve calo, con circa 12,5 milioni di bottiglie assorbite dal mercato italiano. Questo decremento è attribuibile a un cambiamento nei gusti dei consumatori italiani, sempre più orientati verso vini secchi e meno dolci. Questo trend rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per il Consorzio, che sta cercando di rispondere a queste nuove esigenze attraverso iniziative promozionali e comunicative.
Per invertire il trend negativo, il Consorzio ha lanciato diverse iniziative legate al mondo dello sport, tra cui importanti partnership durante le ATP Finals di tennis a Roma e Torino. Queste collaborazioni non solo mirano a promuovere il brand Asti, ma anche a rafforzare il legame tra il vino e uno stile di vita attivo e dinamico.
Tendenze future: Moscato d’Asti in evidenza
Guardando verso il futuro, i dati dei primi mesi del 2025 indicano un trend interessante: il Moscato d’Asti sembra confermare la sua posizione di forza, mentre l’Asti Spumante sta mostrando una leggera flessione. Questa dinamica ha spinto il Consorzio a consolidare le strategie già avviate, puntando su innovazione e diversificazione per attrarre nuovi consumatori.
Enoturismo: un’opportunità di crescita
Un altro aspetto su cui il Consorzio sta investendo è l’enoturismo, un settore in espansione che offre opportunità uniche di crescita. L’obiettivo è quello di creare esperienze immersive che raccontino la storia e la cultura dell’Asti e del Moscato d’Asti. Non si tratta di un museo tradizionale, ma di percorsi dinamici e coinvolgenti pensati per valorizzare il patrimonio culturale e enologico del territorio.
Queste esperienze non solo attraggono turisti, ma rafforzano anche il legame tra i consumatori e il prodotto, creando un’esperienza sensoriale unica. Il Consorzio sta lavorando a diversi progetti che includono:
- Visite alle cantine
- Degustazioni guidate
- Eventi che celebrano la tradizione vinicola piemontese
L’enoturismo, quindi, non è solo un modo per promuovere il vino, ma anche per raccontare il territorio, le sue tradizioni e la passione che si cela dietro ogni bottiglia.
In sintesi, il 2024 si preannuncia come un anno di sfide e opportunità per il comparto dell’Asti e del Moscato d’Asti, con un focus particolare sull’export e sull’innovazione. Con una forte strategia di diversificazione e un impegno verso la sostenibilità, il Consorzio è pronto ad affrontare il futuro, continuando a far brillare il nome dell’Asti nel panorama vinicolo internazionale.