Un caso recente di femminicidio ha sconvolto il mondo del vino: lo scorso 6 settembre, Marisa Leo, responsabile marketing della prestigiosa cantina Colomba Bianca di Mazara del Vallo (TP), è stata brutalmente assassinata dall’ex compagno Angelo Reina, 42 anni.
La coppia aveva avuto tensioni crescenti, in particolare riguardo alla custodia della loro figlia. Dopo l’omicidio, Reina ha deciso di suicidarsi. Secondo le ricostruzioni, Reina aveva attirato Marisa in una trappola, proponendole un incontro per risolvere la situazione.
Dopo l’assassinio l’assalitore, forse travolto dal rimorso o dal desiderio di sfuggire alla giustizia, ha deciso di porre fine ai suoi giorni. I risultati preliminari dell’autopsia, effettuata al Policlinico di Palermo, hanno indicato che tutti i colpi erano diretti verso la parte inferiore del bacino della vittima. I funerali si sono svolti presso la Chiesa Madre di Salemi, nel pomeriggio di mercoledì 13 settembre, alle ore 16.00.
Per ricordarla, Assovini Sicilia ha lanciato una serie di iniziative contro la violenza di genere, confermando il proprio impegno per promuovere una sensibilizzazione culturale più profonda su questo delicato tema.
Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha voluto sottolineare l’importanza di agire ora: “Marisa Leo è un esempio di coraggio e determinazione. La sua scomparsa ci ricorda quanto sia fondamentale combattere ogni forma di violenza contro le donne”.
Cambria ha quindi riconosciuto la necessità di interventi più decisi da parte delle autorità, uniti a una sensibilizzazione culturale profonda.
“Affinché la lotta contro il femminicidio risulti efficace, servono azioni più incisive da parte delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell’ordine e una forte campagna di sensibilizzazione culturale rispetto al problema. Diventa necessaria una rete di protezione e una reazione tempestiva da parte della legge a tutela delle donne che denunciano ogni forma di violenza” (Marisa Leo aveva già denunciato il suo ex compagno in passato).
In qualità di presidente dell’associazione, Cambria si è dichiarata determinata a guidare Assovini Sicilia nel supporto di iniziative concrete a favore delle donne.
Marisa Leo non era solo una figura di riferimento in Assovini Sicilia, ma anche nell’intero mondo del vino siciliano. Il suo ruolo nel settore vitivinicolo, combinato con il suo impegno presso le Donne del Vino in Sicilia, l’ha resa una figura chiave nel panorama enologico dell’isola.
Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia, ha espresso la necessità di un cambiamento profondo nella società. “Non dobbiamo solo elaborare il dolore, ma trasformarlo in azione. Abbiamo bisogno di un nuovo approccio culturale che educhi le nuove generazioni, sin dalla più tenera età, a valorizzare le differenze senza gerarchie o sottomissioni”, ha detto la Fazio. “Per Le Donne del Vino della Sicilia, Marisa resta un punto di riferimento di straordinario valore, proprio per la sua grande determinazione e per la sua innata eleganza”.
Infine, Josè Rallo, consigliere delegato al coordinamento delle attività di finanza agevolata, ha ribadito l’importanza di questo impegno: “Marisa Leo era una donna e una mamma straordinaria, con una passione per il sociale e un profondo desiderio di aiutare le donne vittime di violenza. Assieme all’Associazione nazionale Le Donne del Vino, vogliamo intensificare gli sforzi per sensibilizzare la società contro queste atrocità”.
Marisa Leo, insieme ad alcune giovani compagne, aveva fondato il progetto DxD: Calici di Vita, un’iniziativa itinerante denominata Donne per le Donne.
Questo progetto aveva l’obiettivo di supportare, attraverso pranzi solidali, le associazioni locali che aiutano le donne vittime di violenza a trovare una nuova vita.
Ironia della sorte, Marisa è stata tragicamente assassinata dal padre di sua figlia poco prima di un imminente appuntamento per DxD Calici di Vita previsto a Mazara del Vallo.
La dolorosa notizia è stata condivisa dalla delegazione Le Donne del Vino Sicilia e poi è stata diffusa sui social dell’Associazione nazionale, evidenziando che quello di Marisa è stato il secondo caso di femminicidio che ha colpito l’associazione in pochi anni (il primo ha riguardato l’omicidio della sommelier Donatella Briosi, uccisa il 13 giugno 2018).
Marisa, nonostante avesse denunciato l’ex fidanzato per stalking e vivesse nella costante paura, rimaneva protetta dall’amore di coloro che le erano vicini.
L’associazione la descrive come una donna timida con uno sguardo penetrante, ma soprattutto caratterizzata da una determinazione inossidabile.
Capace di affrontare la vita con una profonda introspezione, cercando sempre di arricchire il mondo intorno a lei con bellezza, il ricordo di Marisa è ancora vivo e ancora vivrà in chi è determinato a lottare per un futuro migliore, il commento conclusivo dell’Associazione.
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