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Antonio Tajani chiarisce: il whisky non sarà colpito dai contro-dazi dell’Unione Europea

Il recente annuncio del Ministro degli Affari Esteri e vice presidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, ha portato un raggio di speranza nel settore degli alcolici in Europa. Durante un incontro con Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Tajani ha confermato che il whisky americano non sarà incluso nella lista dei contro-dazi che l’Unione Europea intende adottare in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti. Questa decisione è di fondamentale importanza per il settore vitivinicolo italiano, che ha forti legami commerciali con gli Stati Uniti.

contesto dell’incontro

L’annuncio è avvenuto nel contesto di una riunione straordinaria del Consiglio Affari Esteri in formato Commercio, tenutasi a Lussemburgo. L’incontro, convocato dalla Presidenza polacca, aveva come obiettivo principale quello di discutere le relazioni commerciali tra l’UE e gli Stati Uniti, specialmente in relazione ai dazi reciproci annunciati dal presidente americano Donald Trump il 2 aprile. Tajani ha sottolineato l’importanza di una risposta comune e pragmatica per evitare una guerra commerciale, un tema di grande attualità tra i ministri del commercio dei vari Stati membri.

la strategia dell’unione europea

Durante l’incontro, Tajani ha delineato una chiara “road map” per la risposta dell’UE, con scadenze ben definite:

  1. La lista delle contromisure verrà distribuita in serata.
  2. Il voto finale è previsto per il 9 aprile.
  3. Le misure di riscossione dei dazi entreranno in vigore a partire dal 15 aprile.

Queste misure seguiranno rigorosamente le procedure stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Tajani ha anche espresso la speranza che la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti possa contribuire a un clima di dialogo e collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico.

impatto sul settore vitivinicolo

La conferma che il whisky non sarà soggetto a nuovi dazi è cruciale per il settore vitivinicolo italiano, poiché un aumento delle tariffe su questo prodotto avrebbe avuto un effetto domino sul vino, aggravando ulteriormente la situazione per i produttori europei. Tajani ha enfatizzato la necessità di un approccio unito tra gli Stati membri dell’UE, per evitare che ogni paese agisca in maniera isolata. Ha dichiarato che “c’è grande unità a livello europeo per evitare che ogni Stato tratti per sé”, evidenziando l’importanza di mantenere una postura ferma durante le trattative.

Inoltre, il Ministro ha annunciato un nuovo piano per esplorare mercati alternativi e aumentare le esportazioni italiane, con missioni commerciali imminenti in India e Giappone. Questi sforzi sono parte di una strategia più ampia per rafforzare la posizione commerciale dell’Italia a livello globale.

Il supporto di Tajani è stato accolto con gratitudine da parte di Frescobaldi, che ha riconosciuto l’importanza della sua azione per il settore vinicolo e alcolico italiano. La Uiv ha avvertito i rischi di una spirale controproducente legata ai dazi, sottolineando che l’Europa esporta alcolici, compreso il vino, per un valore di 8 miliardi di euro, mentre importa prodotti simili per soli 1,3 miliardi di euro.

Queste dinamiche commerciali sono fondamentali in un contesto globale in continua evoluzione, dove le relazioni tra le potenze economiche possono influenzare significativamente il mercato. La posizione dell’Italia e dell’Unione Europea rappresenta, quindi, non solo un interesse economico, ma anche una strategia politica e diplomatica mirata a garantire un commercio equo e sostenibile per tutti i membri.

Redazione Vinamundi

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