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Analisi di mercato: il protocollo innovativo tra Doc delle Venezie e Ismea

Nel settore vitivinicolo, l’accesso a dati concreti è diventato fondamentale per orientarsi nei mercati globali. In questo contesto, il Consorzio Doc delle Venezie ha avviato una collaborazione con Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, per raccogliere e analizzare informazioni cruciali. Albino Armani, presidente del Consorzio, ha enfatizzato l’importanza di avere partner in grado di fornire dati affidabili, traducibili in un vantaggio competitivo nel mercato del vino.

l’accordo tra il consorzio e ismea

L’intesa è stata annunciata durante Vinitaly 2025, una delle manifestazioni più importanti per il settore vinicolo a livello internazionale. Durante l’evento, Armani ha messo in luce le sfide che un consorzio come il Doc delle Venezie deve affrontare, rappresentando diverse aree di produzione del Pinot Grigio nel Triveneto, ovvero Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Queste regioni, sebbene unite dalla stessa varietà di uva, presentano dati di mercato e produttivi spesso disomogenei, rendendo necessaria una standardizzazione delle informazioni.

crescita e trend del mercato

I numeri parlano chiaro: dalla sua creazione nel 2017, il Consorzio Doc delle Venezie ha registrato una crescita costante. Nel 2024, gli imbottigliamenti della Doc hanno raggiunto 1,7 milioni di ettolitri, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Si prevede un ulteriore aumento del 3% nelle vendite nei primi due mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo trend positivo è un segnale forte di vitalità per una denominazione che ha conquistato un posto significativo nei mercati nazionali e internazionali.

In particolare, l’export ha visto un notevole incremento: il volume delle esportazioni è più che raddoppiato dall’introduzione della Doc delle Venezie, con un fatturato aumentato del 117%. Questo successo è il frutto di strategie mirate di promozione e della qualità del Pinot Grigio, che si è affermato come il primo vino bianco fermo italiano per produzione e esportazione.

analisi e prospettive future

Un altro dato rilevante riguarda il cambiamento nella geografia vitivinicola italiana. La superficie vitata si sta spostando verso il Nord-Est, con una crescita record dal 2000 a oggi. In particolare, il Veneto ha visto un incremento del 38%, il Friuli-Venezia Giulia del 53% e il Trentino-Alto Adige del 13%. Questo andamento è in netta controtendenza rispetto ad altre aree produttive italiane ed europee, che hanno affrontato programmi di espianto.

Il protocollo d’intesa tra Ismea e il Consorzio di tutela Doc delle Venezie prevede analisi approfondite sui mercati, sui costi di produzione e sulle dinamiche commerciali. Livio Proietti, presidente di Ismea, ha sottolineato l’importanza di queste informazioni per le strategie di crescita e valorizzazione della denominazione. La collaborazione garantirà al Consorzio l’accesso a dati essenziali per prendere decisioni informate, migliorando così la competitività sul mercato.

Uno degli obiettivi futuri di Ismea sarà l’analisi del mercato dei vini dealcolati, un segmento in rapida espansione che sta attirando l’attenzione dei consumatori. Il Consorzio Doc delle Venezie ha già avviato modifiche al proprio Disciplinare per introdurre una nuova tipologia di Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica, rispondendo alle crescenti esigenze del mercato per prodotti più salutari e sostenibili.

In conclusione, l’analisi dei dati non è solo una questione di numeri, ma rappresenta un elemento cruciale per comprendere le tendenze del mercato e adattarsi rapidamente alle nuove richieste. La partnership tra il Consorzio Doc delle Venezie e Ismea segna un passo importante verso un futuro più consapevole e strategico per il mondo vitivinicolo. La capacità di trasformare i dati in strategie operative sarà la chiave per il successo in un panorama sempre più competitivo.

Redazione Vinamundi

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