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Amazon Prime Video chiude Dazn: cosa significa per la Serie A?

Amazon Prime Video ha recentemente comunicato che il canale Dazn non sarà più disponibile sulla sua piattaforma a partire dal 28 febbraio 2025. Questa decisione, formalizzata attraverso una nota ufficiale, prevede anche il rimborso per eventuali periodi di abbonamento residui. La controversia che ha portato a questa scelta riguarda la misurazione degli ascolti per i servizi OTT (Over The Top), un tema che ha sollevato dibattiti accesi nel settore.

La questione della misurazione degli ascolti

Il problema centrale è legato alla necessità di una misurazione uniforme degli ascolti tra i vari operatori del mercato. I broadcaster italiani richiedono regole omogenee, ma Amazon ha deciso di non accettare le misurazioni proposte. In particolare, la piattaforma di streaming avrebbe dovuto adottare il sistema di misurazione di un JIC (Joint Industry Committee), rappresentato in Italia da Auditel. Dazn, detentrice dei diritti per la trasmissione della Serie A, è obbligata a farsi misurare per legge, e l’assenza di un accordo con Amazon ha portato a una rottura tra le due entità.

Implicazioni per gli abbonati

Il canale Dazn era stato attivato su Prime Video nell’agosto 2023, offrendo agli abbonati l’accesso a contenuti sportivi di alto livello. Tuttavia, a meno di un mese dalla chiusura, il canale Dazn scomparirà dall’elenco dei Prime Video Channels. Gli utenti che avevano scelto di abbonarsi a questo servizio, con un costo di 4,99 euro al mese o 49,90 euro all’anno, dovranno ora cercare altre alternative.

Normativa e diritti televisivi

La situazione è ulteriormente complicata dalla legge Melandri, modificata dalla riforma Lotti, che stabilisce che l’8% delle risorse deve essere distribuito in base ai dati di audience certificati da Auditel. Dazn ha acquisito i diritti per il massimo campionato di calcio per un valore di 700 milioni di euro all’anno per cinque stagioni, e deve rispettare queste normative. Nel 2022, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha imposto a Dazn di fornire dati certificati sulla Total Audience, il numero totale di spettatori, attraverso un JIC.

Futuro incerto per Dazn e le piattaforme OTT

Il rifiuto di Amazon Prime Video di accettare la metodologia di misurazione proposta da Auditel ha creato una frattura significativa nel panorama delle partnership tra piattaforme OTT e fornitori di contenuti. Mentre in paesi come Spagna, Germania e Giappone si sono sviluppate collaborazioni fruttuose, in Italia la situazione è più complessa. La chiusura del canale Dazn su Prime Video potrebbe avere ripercussioni importanti sul mercato della trasmissione sportiva, rendendo difficile per i broadcaster e i servizi di streaming giustificare i loro investimenti.

Recentemente, Amazon, insieme ad Auditel e Audicom, ha iniziato a esplorare la possibilità di sviluppare un’alternativa agli SDK (Software Development Kit), ma tali soluzioni richiedono tempo e l’approvazione dell’Agcom. Questo lascia aperte molte domande sul futuro di Dazn e di altri servizi di streaming in Italia, in un contesto dove la trasparenza e la misurazione degli ascolti sono sempre più cruciali per il successo commerciale.

La vicenda rappresenta un caso emblematico delle sfide che le piattaforme OTT devono affrontare in un mercato in continua evoluzione, dove la competizione per i diritti di trasmissione è sempre più agguerrita e le aspettative degli utenti sono in costante crescita.

Redazione Vinamundi

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