Nella rinomata terra dei grandi rossi, l’Alta Langa Docg ha recentemente raggiunto un traguardo significativo, venendo proclamata “Vino dell’Anno Regione Piemonte” per il 2025. Questo riconoscimento celebra non solo la qualità del vino, ma anche un percorso innovativo che ha portato alla creazione di un Metodo Classico originale, concepito già a metà Ottocento.
L’Alta Langa Docg è frutto degli sforzi di un consorzio nato nel 2001, che oggi, sotto la guida della presidente Mariacristina Castelletta, produce annualmente circa 3,2 milioni di bottiglie, con l’ambizione di raggiungere i 6 milioni entro il 2030. È interessante notare che il 15% della produzione è destinato ai mercati internazionali, confermando l’interesse globale per queste bollicine piemontesi.
La Prima dell’Alta Langa
Il recente evento “La Prima dell’Alta Langa”, tenutosi alla Nuvola Lavazza di Torino, ha segnato la settima edizione di una manifestazione dedicata alla promozione di questo eccellente vino. Con oltre 20.000 brindisi e la partecipazione di 200 etichette delle “Alte Bollicine Piemontesi”, la manifestazione ha richiamato migliaia di professionisti del settore, rendendo omaggio a un vino che ha saputo conquistare anche i palati più esigenti.
L’assessore al Commercio e all’Agricoltura della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalla presidente Castelletta e dal direttore Paolo Rossino, sottolineando il coraggio visionario dei produttori. “L’Alta Langa oggi rappresenta il successo di una sfida iniziata nel 1992 con i primi ettari sperimentali,” ha dichiarato Bongioanni. “Crownata dalla Docg nel 2002, la crescita costante di questo vino è dovuta alla qualità, che è ciò che i mercati chiedono al Piemonte.”
Un patrimonio di innovazione
L’Alta Langa Docg non è solo un vino, ma un simbolo di un’innovazione che ha radici storiche profonde. Come ha sottolineato la presidente Castelletta, si tratta del Metodo Classico più antico d’Italia, un patrimonio che risale al XIX secolo. L’Alta Langa rappresenta l’unica denominazione piemontese interamente dedicata a questo metodo di produzione, in un contesto regionale che ha sempre puntato sulla qualità e sull’autenticità.
Il percorso di valorizzazione dell’Alta Langa è stato accompagnato da un forte sostegno istituzionale e dall’impegno di viticoltori avanguardisti. Negli anni Novanta, sono stati avviati i primi esperimenti che hanno portato alla realizzazione di uno spumante di altissima qualità. Oggi, il consorzio conta 85 case spumantiere e 90 viticoltori associati, che coltivano 480 ettari di vigneti distribuiti tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Le varietà predominanti sono il Pinot Nero e lo Chardonnay, che contribuiscono alla creazione di bollicine di eccellenza.
Versatilità e abbinamenti gastronomici
Una delle caratteristiche distintive dell’Alta Langa Docg è la sua versatilità, che la rende adatta a una vasta gamma di abbinamenti gastronomici. Questo vino è diventato un partner privilegiato della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dove ricopre il ruolo di main sponsor e “Official Sparkling Wine”. Tale collaborazione esalta non solo la qualità del vino, ma sostiene anche la promozione di prodotti tipici piemontesi di alta gamma.
Inoltre, il Consorzio Alta Langa ha intrapreso sinergie significative con il mondo di Slow Food, collaborando con la Banca del Vino e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Queste partnership testimoniano l’importanza del vino come veicolo di tradizione e innovazione.
Con l’Alta Langa Docg che continua a crescere e a guadagnare riconoscimenti, il futuro sembra promettente per questa eccellenza del Piemonte. La combinazione di storia, innovazione e passione per il territorio rende l’Alta Langa non solo un prodotto da gustare, ma un vero e proprio ambasciatore della cultura piemontese nel mondo.