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Alla scoperta dei tesori nascosti della Toscana: un viaggio tra vini e territori da esplorare

La Toscana è una regione celebre per i suoi vini di alta qualità e la ricca tradizione vitivinicola. Tuttavia, esiste un aspetto meno noto di questa terra, rappresentato da “L’Altra Toscana”, un’associazione che riunisce produttori di vini provenienti da territori meno conosciuti, ma con una storia vitivinicola che risale ai secoli passati. Fondata nel novembre 2021 e guidata da Francesco Mazzei, “L’Altra Toscana” rappresenta già il 40% della produzione vitivinicola regionale, offrendo una voce autorevole a queste realtà meno visibili.

Recentemente, l’associazione ha partecipato alla penultima giornata delle “Anteprime di Toscana” 2025, tenutasi al Palazzo degli Affari di Firenze. L’evento ha visto la presenza di produttori locali e ha offerto l’opportunità di assaporare quasi 300 vini provenienti da otto consorzi, rappresentanti di ben 13 denominazioni a Dop e Igp. Tra queste, si possono citare Maremma Toscana, Montecucco, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia, Carmignano e la grande Toscana Igt. Recentemente, è stata aggiunta l’Igt Costa Toscana, che abbraccia la fascia costiera delle province di Massa, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto.

Il Consorzio Vino Toscana, riconosciuto nel 2023 e guidato dal presidente Cesare Cecchi, sta contribuendo a far crescere l’attenzione verso questi vini meno conosciuti. Con 390 soci e 15.000 ettari di vigneti, il consorzio ha prodotto nel 2024 ben 89 milioni di bottiglie certificate, di cui il 69% è destinato all’export. Questo evidenzia come, nonostante le difficoltà del mercato, l’interesse per i vini toscani stia crescendo.

Maremma Toscana: un territorio in crescita

Il Consorzio Vini Maremma Toscana, presieduto dallo stesso Francesco Mazzei, è nato nel 2014 e ha visto un incremento significativo nel numero di produttori associati. Oggi conta 473 membri, con una produzione di uva rivendicata in crescita del 38,8% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Il Vermentino, in particolare, sta guadagnando popolarità, rispondendo a un crescente interesse per i vini bianchi.

Montecucco: la storia di un risveglio vitivinicolo

Il Consorzio Vini Montecucco, fondato nel 2000, celebra 25 anni di attività nel 2025. Questa denominazione, che si estende sulle pendici del Monte Amiata, ha visto un aumento della produzione del 41% nel 2024, raggiungendo oltre 17.900 quintali di uva. Con la nascita del Distretto Biologico del Montecucco, la regione si afferma come leader nel biologico, con oltre il 56% della superficie agricola dedicata all’agricoltura biologica.

Terre di Casole: un piccolo gioiello

La Denominazione Terre di Casole, ufficialmente riconosciuta nel 2007, si estende a ovest di Siena e conta solo 10 produttori, ma con una tradizione vitivinicola che risale agli Etruschi. Qui, il presidente del consorzio, Paolo Caciorgna, evidenzia come il territorio sia completamente coltivato in biologico, con un’annata 2024 molto promettente.

Durante l’anteprima, i visitatori hanno potuto assaporare una selezione di vini che raccontano la varietà e la complessità di questi territori. Tra i rossi, il “Toscana Rosso Permassimo 2021” e il “Maremma Toscana Petit Verdot 2022” si sono distinti per la loro struttura e il profilo aromatico. Non mancano anche i bianchi, come il “Maremma Toscana Bianco Riserva Albus 2023”, che offre freschezza e complessità.

In un panorama così variegato, “L’Altra Toscana” emerge come un’importante iniziativa per mettere in luce le potenzialità di questi territori, invitando appassionati e neofiti a scoprire vini che raccontano storie antiche e tradizioni vive. Con un futuro promettente, l’associazione rappresenta un passo significativo verso la valorizzazione della viticoltura toscana in tutte le sue sfaccettature.

Redazione Vinamundi

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