Ben radicata nella tutela delle indicazioni geografiche italiane, si pensa che l’unico contenitore degno per il vino sia il vetro, ma oltre a essere una visione fortemente tradizionalista, si può incappare nell’errore.
Da qui la soluzione di Aldi, che si conferma una delle aziende della grande distribuzione che più si interessa alla sostenibilità ambientale: come riporta Gambero Rosso, la catena di supermercati nel Regno Unito si prepara al lancio di vini contenuti in bottiglie prodotte quasi interamente da cartone riciclato chiamate Frugal Bottle.
Il packaging per le due etichette disponibili, uno rosso e uno bianco, sono state realizzate in collaborazione con Frugalpac.
Sugli scaffali britannici del Regno Unito si potranno quindi trovare uno Shiraz e un Sauvignon Blanc dell’azienda Cambalala in Sud Africa, al prezzo di 7,99 sterline (circa 9 euro) a bottiglia.
Il debutto ufficiale arriverà il 18 marzo per la Giornata del Riciclo mondiale: “I consumatori si stanno sforzando di diventare più sostenibili nella loro vita quotidiana, cercando piccoli modi per fare una grande differenza per il nostro pianeta. – ha detto Julie Ashfield, direttore acquisti di Aldi UK – Siamo orgogliosi di essere il primo supermercato a lanciare una bottiglia di carta a marchio proprio, contribuendo a promuovere un cambiamento sostenibile”.
Le bottiglie sono state realizzate da cartone riciclato al 94% e riveste un sacchetto per alimenti in cui è contenuto il vino. Questa soluzione secondo riporta l’azienda ha una impronta di carbonio inferiore all’84% rispetto a una bottiglia di vetro ed è cinque volte più leggera.
“La nostra ambizione è sempre stata quella di dare a più persone l’opportunità di poter usufruire delle nostre bottiglie Frugal di carta, offrendo loro scelte più ecologiche. – ha dichiarato Malcolm Waugh, amministratore delegato di Frugalpac – Il lancio in uno dei principali supermercati del Regno Unito significa che un maggior numero di acquirenti potrà bere in modo responsabile e sostenibile. Siamo lieti di far parte di questo viaggio”.
In termini di impatto ambientale, si stima che il passaggio dal vetro al cartone per queste due particolari etichette possa permettere ad Aldi di ridurre la propria impronta di carbonio dell’equivalente di guidare per l’intera circonferenza terrestre per 5,8 volte.
Vale la pena menzionare che non si tratta della prima volta che un prodotto alcolico si trovi all’interno di carta o cartone: tra gli esempi che menzioniamo sono la bottiglia fatta per il 75% di carta di Absolut Vodka, testati all’interno della catena Tesco del Regno Unico (nei punti vendita di Manchester) per tre mesi basandosi sui dati di vendita delle nuove bottiglie realizzate al 100% su base biologica, anche se sono composte solamente al 57% di carta, con annesso uno strado di plastica riciclabile.
O ancora la vodka di casa Green Man Spirits imbottigliata nel cartone riciclabile: forte di una carbon footprint inferiore dell’83% rispetto a una regolare bottiglia in vetro, ogni acquisto online di questa vodka – che si distingue per le sue note legnose – contribuirà a far progredire la partnership con Tree Nation, associazione che pianta alberi per combattere il cambiamento climatico.
I clienti possono scegliere tipologia e luogo di impianto del proprio albero e Silent Pool si occuperà di piantarlo per conto loro.
La Green Man Vodka partecipa inoltre a iniziative sostenibili come un programma di restituzione per il suo imbottigliamento e la collaborazione con produttori locali come apicoltori e coltivatori di lavanda al fine di ridurre il consumo di carburante per i trasporti.
“Siamo pienamente consapevoli che questo è un piccolo passo nella giusta direzione” ha commenta Rhian Billington, direttore marketing di Silent Pool Distillers, “Tuttavia è quello che sentiamo di dover fare per aprire la strada agli altri e posizionarci in prima linea nel cambiamento all’interno della categoria degli spirits”.
Nei prossimi anni sarà curioso considerare l’impatto visivo effettivo sul mondo del vino riguardo all’utilizzo di altri contenitori. D’altro canto se la viticoltura dovrà misurarsi con le sfide e la volatilità del cambiamento climatico, queste potrebbero essere delle soluzioni.
Bisognerà constatare se il cartone riuscirà a staccarsi dal binomio di bassa qualità che rischia di soffocare le vendite e se si scontreranno le regole previste dai disciplinari di produzione delle indicazioni geografiche. È tutto un divenire e staremo a vedere come si evolverà.
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