Negli ultimi giorni, Los Angeles ha vissuto un evento sorprendente: una nube di polvere rosa ha avvolto la città, dopo i devastanti incendi che hanno colpito la regione. Questo fenomeno è attribuibile all’uso di un ritardante di fiamma chimico noto come phos-chek, impiegato dagli aerei per contenere le fiamme. Se da un lato questo intervento ha contribuito a salvare molte vite e abitazioni, dall’altro ha sollevato preoccupazioni sugli effetti collaterali di questo prodotto sui vigneti e sull’agricoltura biologica.
Il phos-chek, prodotto dall’azienda Perimeter Solutions, è composto principalmente da:
Questo mix chimico è utilizzato negli Stati Uniti dal 1963 ed è considerato un elemento cruciale nella lotta contro gli incendi, specialmente in California, dove le condizioni climatiche possono deteriorarsi rapidamente.
Nonostante il phos-chek sia progettato per essere utilizzato in aree ad alto rischio, il vento può facilmente disperdere la polvere oltre le zone designate, aumentando il rischio di contaminazione dei terreni circostanti. Questo è particolarmente preoccupante per i vigneti biologici della California, che rappresentano una parte significativa dell’industria vinicola dello stato. Secondo Valérie Pladeau, organizzatrice di Millésime Bio, una contaminazione chimica potrebbe portare al declassamento del raccolto a prodotto convenzionale. Anche se l’intero appezzamento non perderebbe la certificazione biologica, la semplice presenza di sostanze chimiche potrebbe compromettere la reputazione e la commercializzazione dei vini prodotti.
La situazione è ulteriormente complicata dalle normative vigenti. In Francia, esistono regolamenti specifici che disciplinano l’uso dei ritardanti di fiamma, evidenziando il rischio di “inquinamento accidentale” per i terreni coltivati. Tuttavia, in California, le leggi sono diverse e non forniscono le stesse garanzie, lasciando i produttori di vino a fronteggiare l’incertezza.
In conclusione, mentre la lotta contro gli incendi forestali è fondamentale, è essenziale considerare le conseguenze a lungo termine sull’agricoltura biologica e sulla viticoltura. La salute dei vigneti e la qualità dei vini prodotti potrebbero essere compromesse se non si adottano misure preventive per garantire la sicurezza e la sostenibilità dell’industria vinicola.
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