Spumante, mettere un cucchiaino nella bottiglia aperta serve davvero?

È uno dei rimedi casalinghi che più o meno chiunque ha sperimentato almeno una volta nella vita.

Stiamo parlando del trucco che prevede di infilare un cucchiaino di metallo nel collo di una bottiglia di spumante aperta e di cui non si ha più un tappo.

Un gesto spesso accompagnato dalla consapevolezza che ciò servirà per aiutare a conservare la freschezza di questo vino. Ma è davvero così?

Cucchiaino come tappo

Vi sarà sicuramente capitato qualche volta di aprire una bottiglia di spumante per un brindisi, ma di ritrovarvi poi con mezza bottiglia ancora piena e soprattutto senza tappo.

È in quel preciso momento che allora avrete sperimentato uno dei trucchi più noti quando si parla di vino, ovvero prendere un cucchiaino di metallo e infilarlo nel collo della bottiglia, a sostituzione del tappo mancante.

Questo rimedio casalingo viene, infatti, indicato spesso come utile per conservare la freschezza dello spumante ancora presente nella bottiglia, potendolo così bere anche il giorno dopo senza perdere gran parte della sua qualità.

Credenza vuole che il cucchiaino permetta di evitare la fuoriuscita di anidride carbonica, consentendo così allo spumante di mantenere le sue bollicine caratteristiche e il suo sapore tradizionale.

Due cucchiaini neri appoggiati su un piatto bianco
Foto | Pexels @KarolinaGrabowska

Mito o realtà?

Mettere un cucchiaino nel collo di una bottiglia di spumante aperta serve davvero?

La risposta sincera è: non del tutto. O meglio, solo in piccolissima parte.

È, infatti, vero che un cucchiaino d’argento può aiutare a dirigere verso l’esterno l’aria più calda che si trova in una bottiglia di spumante aperta, aiutando così a mantenere più a lungo nel liquido l’anidride carbonica.

L’effetto desiderato è, però, davvero minimo e di breve durata.

Affinché funzioni, l’estremità del cucchiaino d’argento deve poi essere in contatto con il liquido ancora presente nella bottiglia e non soltanto sospesa nel collo.

L’argento è, infatti, un materiale capace di condurre il calore meglio rispetto a molti altri metalli, ma per ottenere il suo scopo ha bisogno di restare in contatto con la superficie dalla quale deve prelevare il calore (in questo caso il liquido).

Infilare un cucchiaino nel collo di una bottiglia di spumante aperta non basta dunque per conservarne la freschezza, soprattutto se il materiale con cui è fatto il cucchiaino è altro rispetto all’argento.

Possiamo dire, dunque, che si tratta di un mito con un piccolissimo fondo di verità.

Bottiglia di spumante versata nei calici
Foto | Unsplash @MadsEneqvist

Cosa aiuta davvero?

Se lo scopo che si vuole raggiungere è quello di favorire la conservazione della freschezza del liquido rimasto in una bottiglia di spumante aperta, allora ciò che davvero può essere di reale aiuto è utilizzare un tappo da champagne per sigillare bene l’apertura.

Questo è il primo suggerimento proveniente dagli esperti, secondo cui molto utile è anche raffreddare la bottiglia immediatamente dopo l’apertura.

Ciò permette, infatti, di rallentare sensibilmente la fuoriuscita verso l’esterno dell’anidride carbonica presente nel liquido, la maggior parte della quale abbandona la bottiglia subito dopo che quest’ultima è stata stappata.

Questo gas resta nella bottiglia solo finché trova una contropressione, iniziando ad abbandonarla lentamente una volta che a fermarlo non c’è più alcun tappo.

Considerando che i gas rimangono disciolti meglio nei liquidi freddi, rispetto che in quelli caldi, raffreddare la bottiglia può davvero aiutare a rallentare questo processo.

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