Alzi la mano chi almeno una volta nella vita prima di acquistare una bottiglia di spumante da regalare a un amico o un familiare non si sia mai chiesto: “Lo preferirà brut o dry?”.
Non tutti i prosecchi, infatti, sono uguali. Proviamo allora a capire insieme qual è una delle principali distinzioni.
Non tutto il prosecco è uguale
Tipico delle zone del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, il prosecco è uno dei vini più amati e consumati d’Italia.
Perfetto per ogni occasione, è un prodotto che merita di essere conosciuto a fondo, in quanto ricco di sfumature, colori e sapori.
Diverse sono, infatti, le classificazioni che si possono fare di una bottiglia di prosecco, a partire dalla più comune: quella tra i prosecchi DOC (Denominazione di origine controllata) e DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita).
Un’altra macroarea è poi quella che divide i prosecchi spumanti da quelli frizzanti e da quelli tranquilli, categorie utili a capire quante bollicine andremo a trovare nel prodotto scelto.
La divisione che si sente più spesso fare quando si parla di prosecco è però quella tra brut e dry. Ma cosa significa?
Prosecco brut o dry? Questo è il dilemma
La distinzione tra prosecco brut e prosecco dry viene fatta per indicare il diverso quantitativo di zucchero residuo per litro di prodotto.
Seguendo questa indicazione, è facile capire come un prosecco brut sarà più amaro di un prosecco dry, in quanto il suo quantitativo di zucchero per litro sarà certamente più basso del vino rivale.
Il brut è, infatti, un prosecco più secco, mentre con il nome dry si identificano generalmente i prosecchi più dolci.
Per capire meglio è sicuramente utile fare qualche numero, necessario per dividere i diversi tipi di prosecco esistenti.
- Extra brut: fino a 6 g/l di zucchero residuo
- Brut: da 6 a 12 g/l di zucchero residuo
- Extra dry: da 12 a 17 g/l di zucchero residuo
- Dry: da 17 a 32 g/l di zucchero residuo
Spumante secco o dolce? Ora non potete più sbagliare
Nonostante sia il termine brut che dry siano traducibili con la parola “secco”, grazie alla tabella sopra indicata ora avrete capito che un prosecco brut e uno dry non solo assolutamente la stessa cosa.
Se amate un vino più fermo e amaro la vostra scelta deve infatti ricadere sul brut, in possesso di un residuo zuccherino basso.
Se preferite invece un vino più frizzante e dolce al gusto, dovete optare per un dry, dal residuo zuccherino più alto.
Ora non potete davvero più sbagliare.