Il Governo Italiano ha varato il Decreto Siccità per far fronte alla grave crisi idrica che sta colpendo il Belpaese. Le misure prevedono la creazione di una Cabina di Regia e la nomina di un Commissario Straordinario con il compito di coordinare gli interventi urgenti.
La risposta è positiva e c’è ampia soddisfazione da più parti, probabilmente perché è tanta la preoccupazione attorno al tema che sicuramente avrà un ruolo importante anche nell’estate che sta arrivando.
Il Decreto Siccità ha al suo interno norme urgenti per la prevenzione e il contrasto alla scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche. Inoltre ci saranno specifiche misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre le dispersioni d’acqua.
“Finalmente qualcosa si muove”, questa è stata l’esclamazione della presidente di Federvini Micaela Pallini, dopo che il settore agricolo e vitivinicolo hanno lanciato segnali di aiuto per la mancanza di piogge che mette a dura prova i raccolti.
La carenza di precipitazioni e neve nel 2022 fa presagire un 2023 molto difficile per l’agricoltura italiana, la quale contribuisce per oltre 13 miliardi di euro al fatturato nazionale – di cui 8 miliardi provengono dall’export -.
“Abbiamo rappresentato la gravità della situazione ai molti esponenti del Governo in occasione di Vinitaly e ricevuto rassicurazioni di un pronto intervento di cui abbiamo avuto il primo riscontro positivo” asserisce la presidente di Federvini.
Il Decreto Siccità nel dettaglio
Il Decreto Siccità introduce un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle strutture idriche rinvia al modello PNRR, ci sarà un aumento dei volumi degli invasi e la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito.
Nel Decreto si parla inoltre di riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo e l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.
Mediante l’applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei – spiega il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) -, il Decreto Siccità promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione.
Secondo il Decreto Siccità, entro il 30 settembre 2023 le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti.
Per attuare le misure il Decreto delinea un sistema di governance ad hoc, che prevede il ricorso al commissariamento.
Una apposita cabina di regia effettuerà, entro 30 giorni, una ricognizione delle opere da realizzare con urgenza per far fronte alla crisi idrica. Tra queste, indicherà quelle da affidare ad un Commissario straordinario nazionale o a singoli Commissari.
Il Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica sarà nominato e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 (prorogabile fino al 31 dicembre 2024).
Il suo ruolo sarà quello di realizzare, in via d’urgenza, gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgerà ulteriori funzioni: la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi, la verifica e il coordinamento dell’adozione, da parte delle Regioni, delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi, la verifica e il monitoraggio dell’iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi, l’individuazione delle dighe per le quali occorra rimuovere i sedimenti accumulati nei serbatoi, la ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare con risorse del Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi.
I commenti di Coldiretti e Confagricoltura
Coldiretti ha sottolineato l’importanza di intervenire per fronteggiare il grave problema della siccità, la quale colpisce 300mila aziende, in particolare nella Pianura Padana.
“L’acqua è un bene essenziale per mantenere i sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
Necessaria anche la manutenzione, poiché in Italia ogni anno si perde circa l’89% dell’acqua piovana, e si può fare realizzando una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio affinché possano conservare l’acqua e distribuirla ai cittadini, all’industria e all’agricoltura.
“Per gli imprenditori agricoli sono concreti manifesti di un impegno iniziale da parte del Governo in carica di cercare di risolvere le future carenze di approvvigionamento della risorsa blu” afferma Confagricoltura, la quale prova ampia approvazione anche per l’atteggiamento del Governo nei confronti della sospensione dei mutui e dei prestiti per i concessionari di piccole derivazioni a scopo idroelettrico, richieste dalla stessa Confagricoltura.